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Cronaca Caivano

Don Patriciello: "Questa mattina ho firmato il mio testamento. Avessi voluto una vita comoda, non avrei fatto il prete"

Dopo l'esplosione di un ordigno all'esterno della sua chiesa a Caivano, il sacerdote ha ricevuto anche una telefonata di Mattarella: "Se il Presidente si è scomodato per chiamare me, di domenica, vuol dire che la cosa evidentemente preoccupa anche lui"

"Vi confido una cosa, ho poco fa firmato il mio testamento. Abbiamo messo tutto in conto quando siamo diventati sacerdoti, continuo per la mia strada. Alcuni camorristi pensano che dovrei limitarmi a celebrare messa e benedire i loro figli quando vengono uccisi. Non è così, continuo il mio percorso mentre da queste parti continuano le stese di giovani pistoleri che terrorizzano i residenti a colpi di kalashnikov. Per quanto mi riguarda, se avessi voluto una vita comoda non avrei fatto il prete. Sono solo un povero parroco che annuncia il Vangelo”. Queste le parole di Don Maurizio Patriciello, nel corso di un'intervista rilasciata a Studio Mattina in onda su Canale 9.

Grande è stata la solidarietà espressa da istituzioni e cittadini al prete dopo l'esplosione di un ordigno all'esterno della sua chiesa a Caivano nella notte tra venerdì e sabato. L'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte gli ha fatto visita proprio due giorni fa, mentre ieri il sacerdote ha ricevuto anche una telefonata del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Se il Presidente Mattarella si è scomodato per chiamare me, di domenica, vuol dire che la cosa evidentemente preoccupa anche lui e gli inquirenti".

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