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Sabato, 2 Dicembre 2023
Cronaca

Spesa più ecologica: banditi i sacchetti non biodegradabili

Il divieto, scattato l'1 gennaio, è motivato anche dalla necessità di ridurre le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera

È partito il 1 gennaio 2011 il divieto di commercializzare sacchetti non biodegradabili per l'asporto delle merci.

Il divieto dei contenitori in polietilene è stato previsto dalla L.296/06 e motivato dalla necessità di ridurre le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera e dal rafforzamento sia della protezione ambientale sia del sostegno alle filiere agro-industriali nel campo dei biomateriali.

I sacchetti biodegradabili e le borse riutilizzabili realizzate con materiali vari, che sostituiscono le buste di plastica, sono già in uso, da qualche mese, nella grande distribuzione e nella maggior parte degli esercizi commerciali. “In linea con le disposizioni in vigore a livello nazionale, l'Amministrazione del Comune di Napoli – ricordano gli assessori all'Ambiente, Gennaro Nasti e allo Sviluppo, Mario Raffa - ha recepito il divieto di distribuzione ai consumatori dei sacchetti (cosiddetti "shopper") non biodegradabili. Questo provvedimento così come quello del vuoto a rendere, del divieto di vendita di stoviglie in plastica non biodegradabili e degli incentivi alla vendita di prodotti alla spina, rientra in un pacchetto di misure strutturali che puntano a ridurre a monte la produzione dei rifiuti e quindi a migliorare l'ambiente”.

“Destinatari di tali misure - continuano Nasti e Raffa- sono la grande distribuzione, gli esercizi commerciali, artigianali e di somministrazione di alimenti e bevande e i produttori agricoli che effettuano vendite al dettaglio nei mercati, tutti chiamati a collaborare con la cittadinanza per permettere la sostituzione dei sacchetti di plastica con borse riutilizzabili. Secondo i dati diffusi da Legambiente, ogni persona consuma, in Italia, in media 300 sacchetti di plastica all'anno. Un sacchetto può restare nell'ambiente da un minimo di 15 anni a un massimo di 1000 anni. Nella città di Napoli - concludono Nasti e Raffa - che conta circa un milione di abitanti, è possibile prevedere un risparmio di più di 270 milioni di sacchetti all'anno, registrando, quindi, una significativa diminuzione delle emissioni di anidride carbonica, grazie alla riduzione del polietilene e un miglioramento dell'ambiente”.

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