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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Marano di napoli / Via Poggio Vallesana

Nuove discariche a nord di Napoli? I comitati si preparano alla mobilitazione del 29

Assemblea al presidio antidiscarica di Chiaiano in vista del corteo in programma per sabato 29 marzo, con partenza alle 16 dalla metro. "Non ci fidiamo più di nessuno. Lotteremo per le bonifiche e contro tutti gli scempi"

Ieri sera il Presidio Permanente Antidiscarica di Chiaiano, Mugnano e Marano si è popolato nuovamente per un’assemblea in vista della mobilitazione programmata per sabato 29 marzo.
All’incontro organizzativo hanno partecipato anche esponenti di comitati giuglianesi: il percorso della protesta in difesa del territorio è ormai unico a nord di Napoli, le comunità si uniscono per scongiurare nuovi scempi sull’intera area.

Le discariche previste dal piano regionale sono infatti due: una a Chiaiano, vicinissima alla ex discarica di Cava del Poligono , sotto inchiesta della magistratura e per la quale sono scattati 17 arresti che confermano l’infiltrazione della camorra nella sua realizzazione e gestione già denunciata da anni dalla cittadinanza attiva, l’altra a Giugliano in località Masseria Monticelli. Quest’ultima, secondo i documenti redatti, dovrebbe accogliere solo la frazione umida (il cosiddetto compost, anche perché su quest’area ci sono vincoli che impediscono la creazione di una discarica tout court), ma viene naturale chiedersi perché, allora, spendere milioni di euro  per realizzare una discarica invece di creare un impianto di compostaggio, nell’ottima moderna ed ecocompatibile di un’impiantistica a minore impatto ambientale ed orientata al ciclo virtuoso dei rifiuti.

Sullo stesso territorio, non molto lontano, pende anche la scure della costruzione di un inceneritore, la cui questione resta ancora tutta aperta.

I cittadini, però, sono pronti a dare battaglia e si preparano ad un corteo che, sabato 29, partirà dalla stazione della metropolitana di Chiaiano alle ore 16. Il primo aprile, poi, in concomitanza con la conferenza dei servizi indetta dal commissario straordinario alle discariche, ci sarà anche un presidio alle 9.30 a Piazza Bovio. Domani pomeriggio, 21 marzo, ci sarà invece una mobilitazione al centro di Giugliano.

Discarica Chiaiano assemblea @V. Graniero

Intanto, i sindaci e parte della politica locale, dichiarano ferma opposizione all’ipotesi di questi nuovi invasi sul territorio.
“Dovranno passare sul mio corpo” ha dichiarato Luigi de Magistris, sindaco di Napoli (in relazione, in particolare, alla discarica che potrebbe sorgere a Chiaiano).
“La decisione di aprire nuove discariche a Chiaiano e Giugliano è assurda e criminale. L'area Nord ha già dato ed ha anche dimostrato di saper fare la differenziata. Come sindaco, come cittadino e come padre sarò in prima linea per contrastare queste scelte così come quella di costruire un inceneritore a Giugliano” ha dichiarato qualche giorno fa, partecipando alla prima marcia di protesta alla volta di Cava del Poligono per chiederne l’immediata bonifica, il primo cittadino di Mugnano, Giovanni Porcelli, ieri ospite anche alla trasmissione “Clandestino” in onda su Teleclub Italia, insieme all’attivista della Rete Commons Egidio Giordano, il consigliere regionale di maggioranza Giuseppe Maisto e quello di opposizione Raffaele Topo.

In trasmissione, tutti sono sembrati contrari a questi nuovi invasi. Il consigliere Maisto ha riferito di essere certo che queste discariche non si realizzeranno e di averne avuto conferma proprio dall’assessore all’Ambiente Romano.
Ma, allora, perché convocare una conferenza dei servizi? Perché spendere soldi in studi sull’area e consulenze? E quei progetti già pronti (con tanto di stima dei milioni da stanziare), che fine faranno, saranno definitivamente cestinati per dar spazio a finalmente alle bonifiche e alla riqualifica di un territorio già estremamente martoriato? Domande che, al momento, non hanno ancora risposte chiare.

Proprio l’attivista per i beni comuni, Giordano, ha sottolineato che la fiducia dei cittadini è ai minimi termini, “viste le grosse responsabilità politiche nello scempio consumatosi su questi territori in 20 anni”. Grossi dubbi, spiega l’attivista, i comitati li nutrono anche sui dati appena diffusi dal Ministero circa la porzione di territorio contaminato: “Sono stati incrociati solo dati vecchi – dice Giordano – i risultati, quindi non sono affidabili. E non si tratta di allarmismo, ma di realismo e serietà. Per rilanciare davvero la nostra terra, la nostra agricoltura sana e la nostra economia c’è bisogno di un lavoro più serio”.

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