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Cronaca Ercolano

Evase dai domiciliari per dare fuoco alla ex: chiesti 20 anni di carcere

La procura ha chiesto una condanna esemplare per Ciro Russo che da Ercolano andò a Reggio Calabria per provare a uccidere la donna

Lasciò i domiciliari a Ercolano. Percorse tutto il sud Italia per arrivare fino a Reggio Calabria con un unico intento criminale: uccidere l'ex moglie. Un tentativo di omicidio che adesso la procura chiede di punire con una condanna esemplare. Venti anni di carcere, è questa la richiesta avanzata dall'accusa ai danni di Ciro Russo, l'uomo che il 12 marzo 2019 provò a dare alle fiamme la ex. Nel giudizio dinanzi al Gup Valerio Trovato, il pubblico ministero, rappresentato da Paola D'Ambrosio, ha chiesto la condanna dell'uomo che aveva programmato tutti i dettagli per eliminare in maniera atroce la donna.

L'atto criminale 

L'uomo conosceva tutte le abitudini della ex e sapeva che avrebbe accompagnato a scuola il figlio, il giorno in cui decise di entrare in azione. Nonostante fosse detenuto agli arresti domiciliari in Campania, lasciò la sua abitazione e si recò in Calabria dove la donna stava provando a rifarsi una vita con il bambino affidato a lei. Aspettò che la vittima fosse da sola in auto, aprì lo sportello, versò della benzina e poi appiccò il fuoco. Un rogo di cui la donna rimase vittima riportando numerosi ustioni. Per fortuna riuscì a sopravvivere all'intento criminale del suo ex subendo però dei danni permanenti. Alla richiesta della procura seguirà l'arringa della difesa e poi la sentenza del magistrato reggino.

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