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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Dia: "Disagio sociale fornisce a clan camorra esercito di minori"

La relazione semestrale, relativa al periodo luglio-dicembre 2018, della Direzione Investigativa Antimafia

Un "esercito" di centinaia di persone, anche minori, a disposizione dei clan camorristici. E' dal disagio sociale e dall'illegalità diffusa "che caratterizza ampie zone del territorio campano" che i clan camorristici traggono la loro forza e rafforzano le loro fila. Lo spiega la Dia nella sua relazione semestrale, relativa al periodo luglio-dicembre 2018, nel capitolo dedicato alla criminalità campana.

"Lo stato di disagio sociale e di illegalità diffusa che caratterizza ampie zone del territorio campano, la convivenza tra organizzazioni camorristiche vere e proprie, gruppi di gangsterismo urbano e bande di giovani delinquenti - si legge - fa sì che le prime possano, in ogni momento, contare su eserciti di centinaia di persone, costituiti anche da minori impiegati come vedette, trasportatori di armi, corrieri a domicilio per la consegna di sostanze stupefacenti, fino addirittura alla commissione di omicidi". 

Per i clan camorristici minori la violenza "è uno strumento necessario di affermazione criminale", mentre le organizzazioni storiche "rifuggono azioni eclatanti", si legge nel capitolo riguardante la criminalità che opera in provincia e nella città di Napoli. Le dinamiche criminali della camorra "continuano ad essere particolarmente complesse, e coesistono, spesso nella stessa zona, gruppi diversi per struttura e scelte operative: accanto a sodalizi minori, prevalentemente dediti al controllo di attività illecite sul territorio di rispettiva influenza, operano storiche e strutturate organizzazioni, come i Mazzarella, i Licciardi e i Contini nel capoluogo partenopeo, i Mallardo, i Moccia, i Nuvoletta, i Polverino e gli Orlando nella provincia, i Casalesi nel Casertano, sempre più proiettate ad estendere il loro raggio d'azione in altre regioni e all'estero".  Se per i primi "la violenza è uno strumento necessario di affermazione criminale", i secondi "tendono a rifuggire azioni eclatanti e appaiono sempre più orientati a controllare i mercati legali, stringendo rapporti con il mondo imprenditoriale, le pubbliche amministrazioni ed esponenti politici".

I SETTORI PRODUTTIVI OGGETTI DI ATTENZIONE DEI CLAN

"Se nell'Ottocento i precursori dei moderni imprenditori camorristi si erano assicurati il monopolio nella distribuzione del fieno per le carrozze, adesso si può affermare, perché conclamato da atti giudiziari definitivi, che non vi è alcun settore lecito produttivo di ricchezza che non sia stato oggetto di attenzione da parte dei clan", si legge in uno dei passaggi della relazione della Dia. "I sodalizi si infiltrano nell'economia legale o attraverso la partecipazione in imprese sane o operando direttamente con proprie ditte di riferimento, caratterizzate da una continua modificazione di assetti e sedi sociali, in modo da rendere più complesso risalire alla reale proprietà". 

LE CONNIVENZE CON I 'COLLETTI BIANCHI

"La perdurante vitalità della camorra è garantita non solo da un'asfissiante infiltrazione sociale, ma anche dalle connivenze con i cosiddetti colletti bianchi, ai quali è demandato anche il compito di occultare i tesori dei clan, accumulati innanzitutto attraverso i traffici di stupefacenti, esercitati oggi con modalità diverse rispetto al passato, dal momento che vengono affidati ad esperti broker, in grado di importare la droga dai Paesi stranieri, di stoccare la merce e di distribuirla ai grossisti", viene spiegato nella relazione.

LE STESE

Le stese "sono conseguenza della magmatica situazione" della criminalità organizzata campana causata dal ricambio generazionale, conseguenza dela scomparsa dei capi storici, e alle trasformazioni strutturali e operative dei clan. "Il notevole impegno profuso da forze di polizia e Magistratura e i positivi risultati raggiunti nell'assicurare alla giustizia i responsabili e i capi di questi gruppi - si legge ancora - non hanno finora fermato questa deriva violenta, di certo favorita dalla rapidità dei cambi di vertice, spesso occupato da pregiudicati anagraficamente molto giovani". 

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