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Cronaca Piazza d'Armi

Nola, l'ex campo sportivo da sogno a discarica: la denuncia di Rifiutarsi.it

Un ambizioso progetto per la costruzione di una struttura sportiva mai terminata e che oggi è diventata luogo di sversamento illecito di ogni tipo di rifiuto: frigoriferi, televisori, materassi e passeggini per bambini

"Nel bene e nel male, Piazza D’Armi è sempre stata il bigliettino di visita ufficiale di Nola. Si tratta di un enorme spazio nel cuore della città formato dalla suddetta piazza, dall’ex-campo sportivo e dagli scavi archeologici del castello aragonese.

Fino a metà del ‘900, Piazza D’Armi era utilizzata dalla cavalleria reale come campo per le esercitazioni. Con la fine della monarchia, la piazza diventa meta d’interminabili partite di pallone tra ragazzini che lottano tra terriccio e porte immaginarie. Poi, nel 1992 arriva Papa Giovanni Paolo II in visita alla città e comincia il degrado della piazza". Inizia così la denuncia degli attivisti di Rifiutarsi.it, una pagina web che denuncia degrado e crimini ai danni dell'ambiente.

"L’amministrazione comunale dell’epoca - continuano gli attivisti - decide di ricoprire tutta la spianata con un’enorme colata di cemento per permettere a tutti di assistere alla funzione religiosa del Papa. Da quel momento in poi, nulla è stato più come prima. Piazza D’Armi diventa poco a poco un’enorme terra di nessuno, contesa tra prostitute e rapinatori. E con il degrado arrivano immancabilmente anche i rifiuti".

I rifiuti, la 'munnezza', cruccio di questa città e della sua provincia. I reati di natura ambientale si moltiplicano, la mortificazione di una terra che un tempo era la più fertile d'Italia e che oggi sopravvive a fatica, avvelenata da sversamenti abusivi di materiali pericolosi, scarti industriali e roghi tossici. Il tutto, troppo spesso, nella più totale immobilità delle istituzioni competenti.

Nola, discarica nell'ex campo sportivo © Rifiutarsi.it


"Oggi, agli angoli e ai lati di questa enorme colata di cemento - si legge ancora nella denuncia degli amministratori di Rifiutarsi (presenti anche su facebook con 'Rifiutarsi La Pagina') -, è facile notare la presenza di rifiuti di ogni tipo accatastati e mischiati con la terra. L’inventario è quello “classico” e si va dalle tonnellate di talquale ai rifiuti differenziati, dai pannelli di compensato ai frigoriferi, dai televisori ai materassi, dai passeggini per bambini ai monitor. In pratica, un vero è proprio bazar della monnezza.

Ancor più scandalosa si presenta la situazione nell’ex-campo sportivo. Dopo il fallimento del Nola Calcio, nel 2003 le autorità locali deliberarono la sostituzione della struttura sportiva con un ambizioso progetto: il Museo della Cartapesta. I lavori cominciano effettivamente nel gennaio del 2010 ma non vengono mai portati a termine. L’impresa Marano, non vedendosi liquidato dal Comune il pagamento della seconda tranche di lavori (Sal), sospende ogni attività. Troppo tardi però perché nel frattempo il campo sportivo è stato già completamente sventrato e oggi si presenta come un’enorme discarica di rifiuti speciali.

Nascosto dagli sguardi indiscreti qualcuno ha pensato bene di accumulare nel vecchio campo rifiuti edili, solai, frigoriferi, decine di pneumatici, lavatrici, mattonelle rotte, vecchi macchinari, plastiche rotte, chili di polistirolo, scarti della lavorazione della cartapesta, amianto frantumato e bidoni di catrame bruciato. Se qui prima si correva, adesso a stento si cammina tra le montagne di rifiuti. E non veniteci a dire che quelli sono rifiuti da cantiere perché cosa ci azzeccano gomme, lavatrici, divani, frigoriferi e materassi con dei lavori mai completati?"

"La nota positiva finale - concludono gli attivisti - è rappresentata dagli scavi del castello di epoca aragonese. Rinvenuti nel 2007 dalla Sovraintendenza Archeologica di Napoli, lo sapete che fine hanno fatto? Completamente abbandonati e sopraffatti dai rifiuti. Quelli ovviamente di oggi".

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