Delitto Trifone e Teresa, Giosuè Ruotolo resta in carcere
La Cassazione ha rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dai suoi legali, che annunciano: "Abbiamo altre carte da utilizzare in sede dibattimentale, il movente non esiste"
Giosuè Ruotolo resta in carcere. Il militare di Somma Vesuviana, accusato dell'omicidio di Trifone Ragone - suo commilitone – e della fidanzata di questi Teresa Costanza, si è visto rigettato dalla Cassazione il ricorso presentato dai suoi legali Roberto Rigoni Stern e Giuseppe Esposito.
Ruotolo rimane quindi detenuto a Belluno, in attesa della prima udienza del processo a suo carico in programma il prossimo 10 ottobre davanti alla Corte di Assise di Udine.
"La difesa ha altre carte da giocare in sede dibattimentale – spiegano i suoi legali – e ci aspettavamo questa decisione della Cassazione: la collocazione di Ruotolo al momento del delitto sarà chiarita nel processo, il movente poi non esiste".
I due fidanzati furono freddati a Pordenone il 17 marzo 2015. Un'accesa discussione tra Ruotolo e Trifone Ragone – secondo l'accusa – sarebbe sfociata in uno scontro fisico tra i due in seguito al quale Ruotolo avrebbe progettato la sua vendetta.