rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Ordinanza scuola, de Magistris: "Vogliamo i dati dei test antigenici"

Il sindaco conferma che "Per ora non c’è alcun motivo per discostarsi dall’Ordinanza regionale", ma "è necessario fare una operazione di chiarezza per tranquillizzare la comunità scolastica"

Critiche all'operato della Regione quando teneva le scuole chiuse nonostante la Campania fosse "zona gialla", apprezzamenti per il cambio di rotta ma anche perplessità sul fatto che proprio ora l'epidemia pare essere ancora più grave. È il pensiero del sindaco di Napoli Luigi de Magistris a proposito dell'ordinanza - annunciata nel pomeriggio e emanata nella notte - con la quale Palazzo Santa Lucia ha riaperto per la didattica in presenza le scuole dell'infanzia e le prime elementari.

L'ordinanza

Soddisfazione per il cambio di rotta

Apprendiamo con soddisfazione che il Presidente della Regione Campania ha modificato il suo modo di operare sulle scuole in particolare per quanto riguarda le fasce dei più piccoli, quelle delle bambine e dei bambini della nostra comunità scolastica - sono state le parole del sindaco di Napoli - Apparve ai più spropositato e incomprensibile, prima ancora che diventassimo zona gialla, che la Campania fosse l’unico luogo d’Europa in cui si chiudevano le scuole anche per i più piccoli.
Anche durante la zona gialla, poi, mentre le scuole erano aperte nelle zone rosse, da noi continuavano a rimanere chiuse nonostante fosse documentato che non ci fosse una proliferazione dei contagi e che la didattica a distanza fosse oltremodo difficile, se non impossibile in alcuni casi, per alcune fasce di istruzione così importanti per una comunità che si fonda sulla scuola e l’istruzione
".

Le perplessità del sindaco

De Magistris non nasconde però anche una certa dose di preoccupazione. "È evidente che a questo punto è necessario anche fare chiarezza perché altrimenti, un cambiamento repentino di questo tipo, di fronte alle notizie sull’aggravarsi della situazione sanitaria nella nostra regione, tanto da divenire zona rossa, rischia di apparire, da parte della Regione, incomprensibile, contraddittorio e confuso - prosegue il sindaco - Molti, infatti, ci stanno contattando in queste ore chiedendoci come mai, quando eravamo in zona gialla, la Regione ha raccontato che le scuole dovevano rimanere chiuse perché pericolose in quanto luogo di particolare diffusione di contagio e, adesso, di fronte invece ad una zona rossa, il Presidente della Regione fa una valutazione secondo la quale le scuole possono aprire".

"Ci consegnino i dati dei test antigenici per quartiere"

E quindi la richiesta è mettere il Comune a conoscenza di tutti i dati, e questo immediatamente. "È necessario - va avanti il primo cittadino - fare una operazione di chiarezza anche e soprattutto per tranquillizzare la comunità scolastica tutta. Stamani abbiamo immediatamente scritto al Presidente della Regione, all’Unità di Crisi e, per conoscenza, anche al Direttore dell’Ufficio scolastico provinciale allo scopo di farci avere, ad horas, anche perché l’ordinanza entra in vigore domani, i dati dei test antigenici effettuati e i dati sul contagio della città di Napoli suddivisi per quartiere e per luoghi in cui insistono le Scuole. Solo in questo modo potremo verificare se ci sono situazioni di particolare criticità su cui eventualmente intervenire, soprattutto in stretta correlazione coi Dirigenti Scolastici che, a loro volta, come previsto dall’Ordinanza Regionale, possono nella loro autonomia predisporre alternative rispetto all’apertura dei plessi scolastici interessati, fino alla prima elementare, unica classe della Scuola dell’obbligo compresa nell’ultima Ordinanza".

"Incredibilmente, ancora non siamo nell'Unità di Crisi"

De Magistris conclude con una critica. "Noi ci riserviamo ogni decisione all’esito della verifica dei dati che ci devono essere rappresentati in maniera analitica,  così come disposto nell’ultima ordinanza regionale, tenendo anche presente che, ancora, incredibilmente, il sindaco di Napoli, così come gli altri sindaci delle città capoluogo di provincia in Campania, non fanno parte dell’Unità di crisi e appena i dati ci saranno comunicati, insieme all’assessore all’Istruzione, già in contatto con tutti i dirigenti scolastici della città di Napoli, faremo insieme le valutazioni del caso".  "Per ora non c’è comunque alcun motivo per discostarsi dall’Ordinanza regionale - è la conclusione di de Magistris che al momento conferma la riapertura - ma come è doveroso, procederemo a fare tutte le verifiche e approfondimenti".

La posizione di Palazzo San Giacomo resta invariata da ieri sera quindi, quando ad anticipazioni dell'ordinanza già filtrate l'assessore all'Istruzione Annamaria Palmieri si era espressa in sostanza negli stessi termini di Luigi de Magistris oggi.

Le decisioni degli altri sindaci

Intanto da ieri sera sono numerosi i sindaci che stanno emanando ordinanze volte a tenere chiuse le scuole interessante dall'ordinanza della Regione. Quelli di Bacoli, Pozzuoli e San Giorgio a Cremano si sono uniti a quelli di Afragola, Giugliano e Torre Annunziata i quali si erano mossi anche prima di Palazzo Santa Lucia sul tema.

Le città in cui la didattica in presenza non ritorna

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ordinanza scuola, de Magistris: "Vogliamo i dati dei test antigenici"

NapoliToday è in caricamento