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Cronaca

De Magistris: "Esiste un nesso tra ecomafie e tumori"

Il sindaco ai microfoni della trasmissione Clandestino in onda su Teleclub Italia. "Occorre investire risorse ingenti nella bonifica delle aree contaminate da traffici illeciti di rifiuti, malagestione e affari sporchi"

“Chi ha ruoli di responsabilità nelle istituzioni e nella politica deve affermare la verità. La verità è molto semplice su questo tema: esiste un nesso di causalità provato tra le ecomafie e le varie patologie riscontrate sul nostro territorio. Non è un caso che tra i primi obiettivi in materia di prevenzione sanitaria che abbiamo adottato, c'è stato quello di colmare una lacuna legislativa e istituire un osservatorio oncologico relativo alla città di Napoli. Anche la Regione, successivamente, ha colmato la stessa lacuna nazionale e ha istituito, con una legge regionale, l'osservatorio”. Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ai microfoni della trasmissione Clandestino in onda su Teleclub Italia.

Secondo il sindaco, “dal punto di vista scientifico dobbiamo avere un monitoraggio completo della situazione di Napoli, della Provincia e della Regione riguardo il rapporto tra crimini ambientali e salute. È assurdo negare che non ci sia nesso di causalità tra la 'terra dei fuochi', le discariche illegali, gli inceneritori e alcune patologie, anche molto gravi, riscontrate nella popolazione. L'ammissione di questa verità, del resto, chiamerebbe una conseguente assunzione di responsabilità da parte del governo: quella di investire risorse ingenti nella bonifica delle aree contaminate da anni e anni di traffici illeciti di rifiuti, di malagestione e malapolitica, di affari sporchi in cui la camorra, colludendo con pezzi della politica e delle istituzioni e dell'impresa, ha lucrato sulla salute dei cittadini”.

In merito al contrasto dello smaltimento illecito dei rifiuti: “Bisogna recidere completamente il legame fra la camorra e la pubblica amministrazione. Uno dei primi atti della nostra giunta, infatti, è stato quello di tagliare i subappalti e, ovviamente, proseguiremo su questa linea, perchè nella gestione dei rifiuti bisogna puntare sul pubblico: la camorra si è infatti inserita soprattutto nelle intermediazioni privatistiche nella gestione dei rifiuti. Poi bisogna compiere scelte virtuose che hanno bisogno di tempo, in particolare quando le risorse non ci sono, e penso alla raccolta differenziata porta a porta, al riciclo e al riuso, all'impiantistica moderna e non inquinante. Per questo ho preso l'impegno di realizzare in città, entro la fine del mandato, almeno due impianti di compostaggio. Ed è folle chi ha pensato di realizzare un inceneritore a Napoli, dopo le vicende dell'Ilva e dell'ex Italsider e dopo la lunga storia di inquinamento ambientale del nostro territorio. E poi c'è bisogno di denunciare e indagare, di investigare fino in fondo, anni e anni di sversamenti illeciti di rifiuti che, soprattutto provenienti dal nord Italia, sono stati scaricati nelle province di Napoli e Caserta, nelle zone tra Scampia e Mugnano, tra Pianura e Quarto. Dopo Contrada Pisani a Pianura e dopo Chiaiano, volevano replicare con il Castagnaro a Quarto. Il territorio va difeso in modo forte. Durante uno dei primi incontri avuti con l'allora ministro dell'Ambiente Prestigiacomo, si profilò l'ipotesi di risolvere il problema dei rifiuti con la realizzazione di quattro mega-discariche, per una capienza pari a due milioni di tonnellate, da realizzare a Chiaiano, Marano, Mugnano e Quarto. Feci parlare l'allora ministro e l'allora commissario alle discariche, poi dichiarai senza mezzi termini che se fosse passato quel piano, mi sarei messo a capo di una rivolta popolare contro quel progetto. Ci sono ancora oggi, purtroppo, interessi criminali molto forti che vogliono puntare sulle discariche illegali e sulle grandi opere pubbliche, il cui fine è drenare soldi alle cricche di potere che si realizzano tra camorra, pezzi di politica e istituzioni e una certa imprenditoria”.

Sull'inceneritore a Napoli: “Sono ideologicamente contrario. Credo, inoltre, che proprio con i fatti possiamo dimostrarne l'inutilità, dimostrare che non ce ne è bisogno alcuno, nel momento in cui si investe nell'estensione della differenziata porta a porta e negli impianti di compostaggio. Napoli nonostante il ritardo dei finanziamenti del governo, sta comunque spingendo sulla differenziata porta a porta, tanto che per marzo arriveremo a coinvolgere oltre 400 mila cittadini, cosicchè Napoli sarà la città col maggior numero di cittadini interessati”.

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