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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Calciotruffa, si indaga su tre partite. E De Laurentiis parla del boss

Il presidente del Calcio Napoli: "Il signore vicino a un rappresentante delle forze dell'ordine era alle dipendenze di un manutentore del campo di gioco. Non si può verificare la fedina penale di tutti quelli che entrano nello stadio"

Presto potrebbe essere aperto dalla Procura di Napoli un nuovo fascicolo sull’incontro di calcio Napoli-Parma dell’aprile 2010. Alla base, i nuovi elemente investigativi raccolti negli ultimi giorni e, in particolare, sulle fotografie in cui Antonio Lo Russo, esponente dell’omonimo clan camorristico del quartiere napoletano di Miano, compare a bordo campo durante la gara. Sotto accusa ci sarebbero anche Sampdoria-Napoli, terminata uno a zero per la squadra genovese, e il match tra Lecce e Napoli, conclusosi con la vittoria per due a uno per i padroni di casa.


Napoli dunque sempre più uno snodo del nuovo scandalo sulle scommesse, soprattutto per il ruolo che ha giocato la malavita organizzata. Per questo motivo il procuratore aggiunto di Napoli, Rosario Cantelmo, ha interrogato ieri a Roma in qualità di teste un esperto di giocate elettroniche nell’ambito dell’inchiesta sulle attività del clan camorristico dei D’Alessandro, attivo a Castellammare di Stabia, che lo scorso ottobre portò all’arresto dell’ex attaccante dell’Avellino e del Sorrento, Cristian Biancone. L'obiettivo è comprendere meglio i meccanismi con cui avvengono le giocate e il sistema dei flussi. L'ipotesi investigativa è che il clan D’Alessandro, anche corrompendo alcuni calciatori, sia riuscito a pilotare l’esito di alcune partite, anche di serie A.

Intanto, a parlare del giovane boss Lo Russo, anche il presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis. "Questo signore presentato nelle foto era vicino a un rappresentante delle forze dell'ordine ed era alle dipendenze di un manutentore del campo di gioco, quindi non è che il calcio Napoli può stare all'entrata a verificare la fedina penale di tutti quelli che entrano, altrimenti dovremmo anche investigare, e non solo sui frequentatori dello stadio".

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