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Cronaca

Covid-19, i dati visti da una prospettiva rassicurante: l'analisi dell'astrofisica Sasso

La ricercatrice napoletana collabora al blog Pillole di Ottimismo, che cerca di analizzare i dati evitando allarmismi. "Ci avviciniamo al picco, la crescita sta rallentando. Ma è questo il momento di maggiore sofferenza per gli ospedali"

Clementina Sasso, intraprendente astrofisica napoletana, fornisce il suo contributo al seguito blog "Pillole di ottimismo", dove molti scienziati e addetti ai lavori analizzano i dati relativi alla diffusione del Covid-19 in Italia, cercando di evitare gli allarmismi nei quali è molto facile cadere in questi mesi di pandemia. Il suo è un approccio algebrico alla materia, non essendo Clementina un'epidemiologa ma una bravissima astrofisica che si occupa dei numeri della pandemia da marzo. Secondo gli scienziati di 'Pillole di ottimismo' è questo il momento in cui "stiamo arrivando al momento di maggiore rischio di contagio [...] e al periodo di maggiore difficoltà negli ospedali (che durerà anche più a lungo)". Si tratta di un avvicinamento al picco di questa seconda ondata. 

Hai scritto che "provi a portare il sole nelle nostre vite". I dati sono così confortanti?

"La curva del contagio, intesa come l'andamento del numero dei positivi giornaliero, inizia a mostrare segni di rallentamento nella sua crescita già da qualche settimana. Quello che si nota è che mentre a metà ottobre i casi positivi raddoppiavano in una settimana, adesso sono "solo" circa 1/4 in più rispetto alla scorsa settimana. Dunque, il numero dei casi positivi si sta avvicinando ad un valore massimo e, una volta raggiunto questo valore, che rappresenta il picco di nuovi positivi, inizierà a scendere. Certo, abbiamo diversi fattori che influenzano il conteggio esatto del numero di positivi ogni giorno, dovuti soprattutto alle difficoltà di fare test e tracciare ma siamo abbastanza confidenti che la curva "reale" segua lo stesso andamento. Bisogna ricordare, comunque, che avvicinarsi al picco, se da un lato ci fa vedere più vicino il superamento della barricata, dall'altro lato rappresenta il momento di maggior rischio per tutti e prelude a un periodo di ulteriore crescita dei carichi ospedalieri. Infatti, anche se gli ospedali si stanno riempendo ad un ritmo minore rispetto a qualche giorno fa, ovviamente, visto che la situazione dei ricoveri è cumulativa, nel senso che anche se diminuiscono i nuovi ricoverati ci sono sempre i tanti ricoveri dei giorni precedenti da gestire, gli effetti dei rallentamenti di queste curve sull'occupazione ospedaliera si vedranno solo più avanti". 

Quando prevedi che possa esserci un calo (in Italia e in Campania)?

"Non voglio fare previsioni perché è necessario aspettare ancora qualche giorno per assicurarci che non ci siano inversioni significative nella curva ma l'attesa dovrebbe essere breve, anche per la Campania". 

Credi possano bastare le attuali misure restrittive?

"Noi abbiamo sempre sostenuto che le misure da intraprendere sarebbero state altre: potenziamento delle strutture sanitarie e del personale ospedaliero, potenziamento della medicina territoriale perché non ci si precipitasse tutti in ospedale, potenziamento del sistema di test e tracciamento, campagne di sensibilizzazione della popolazione. Quando purtroppo però tutto va in affanno, soprattutto la gestione dei carichi ospedalieri, altro non si può fare che limitare la circolazione delle persone e chiudere i luoghi di aggregazione ma questo presuppone che vengano trovati i mezzi economici per sostenere chi va in difficoltà perché perde o deve limitare il proprio lavoro. Abbiamo proposto chiusure mirate, se proprio non c'è altra via, limitate nel tempo e definite nello spazio, così da potersi anche concentrare sugli aiuti economici.Purtroppo navighiamo tra due scogli, quello dovuto agli effetti sulla salute causati direttamente dal virus e quello dovuto ai danni indiretti sull'economia e sulla psiche, e bisogna cercare di non andare a schiantarsi né sull'uno né sull'altro scoglio. Io mi auguro le attuali misure bastino ma mi auguro anche che si continui a lavorare sulle altre misure, per non dover considerare più il lockdown una risposta".

Qual è il senso del lavoro che fate per 'Pillole di ottimismo'?

"Pillole di Ottimismo" è nato con l'aggregazione di più figure: immunologi, virologi, scienziati, medici, economisti, psicologi, avvocati, giornalisti, comunicatori, con l'intento di studiare la pandemia da più punti di vista e fare una corretta divulgazione e comunicazione sul tema. L'Ottimismo di cui parliamo è quello che viene dalla conoscenza, perché, conoscendo sempre più il fenomeno che abbiamo di fronte, siamo sicuri che la scienza verrà in nostro aiuto con cure, suggerimenti di comportamento per limitarne la diffusione e vaccini". 

Il lavoro dell'astrofisica Sasso per la missione Solar Orbiter

Tornando alla tua principale occupazione, come procede il lavoro all'Osservatorio? I progetti internazionali sono sospesi?

"Abbiamo avuto solo un fermo di qualche giorno durante il commissioning di Solar Orbiter, che è la fase di calibrazioni e test degli strumenti a bordo, che si è svolta a Marzo dopo il lancio, regolarmente effettuato a Febbraio. Fortunatamente, la sonda procede nel suo viaggio verso il Sole e, anche se lavoriamo tutti separati da casa, a Giugno abbiamo potuto ammirare le prime immagini inviate a terra". 

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