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Giovedì, 25 Aprile 2024
Poggioreale / Poggioreale

Crollo al cimitero, resti dispersi tra le macerie: "Sono morti che perderanno il loro nome"

Fabio Bellomunno, dell'omonima impresa funebre, descrive il dramma delle salme oggi coinvolte come paragonabile a quanto accadde dopo il terremoto del 1980. L'assessore Santagada: "Assicurare alle salme degna sepoltura"

Resti esposti all'aria aperta, sparsi tra le macerie, che non troveranno più il loro nome. Il crollo nel cimitero di Poggioreale, avvenuto intorno alle 6 di questa mattina, porta con sé una tragedia ulteriore: quella dei morti di cui si perderanno le tracce e ai quali non sarà più possibile associare un'identità.

"L'ultima volta che accadde una cosa simile fu nel terremoto dell'80", ci spiega Fabio Bellomunno, dell'omonima impresa funebre. "Molte di quelle salme senza nome, travolte dalle macerie ormai più di 40 anni fa, sono ancora conservate al di sotto della chiesa madre del cimitero – aggiunge – al tempo vennero raccolte e sistemate, ma da allora non si conobbe più la loro identità".

"Il crollo della cappella di San Giacchino ha portato al crollo di una congrega lì vicino, denominata 'I dottori' – racconta Bellomunno a proposito di quanto accaduto stamattina – Il problema vero adesso è che ci sono tante salme coperte dalle macerie, salme delle quali sarà possibile riconoscerne pochissime".

"Si tratta di resti che erano riposti in loculi e non nelle bare – aggiunge – che quindi non hanno né nome né cognome in evidenza. L'unica cosa che potrebbe permetterne il riconoscimento sono le boccettine, delle boccette di vetro con all'interno nome, cognome e riferimenti vari. Ma nelle macerie sarà un'impresa recuperarle".

Il futuro? "Andrà probabilmente come nell'80. E sarà una grande sconfitta per il cimitero di Napoli e per la nostra stessa città. Stiamo parlando di cappelle relativamente recenti, di fine '800 o inizio '900. Insomma: stiamo parlando dei nostri defunti", conclude Fabio Bellomunno.

Il Comune al lavoro: "Assicureremo degna sepoltura"

Sulla stessa problematica si è espresso anche l'assessore competente del Comune di Napoli Vincenzo Santagada. "Siamo intervenuti prontamente per ripristinare il decoro e la salute pubblica - ha spiegato - Ora occorre avviare il recupero dei resti delle salme per assicurare alle stesse degna sepoltura. Ho intanto chiesto che sia quanto prima collocato un telo di copertura sulla parete crollata per il rispetto nei confronti dei defunti".

Quelle coinvolte dal crollo, ha spiegato Santagada, sono "cappelle appartenenti a confraternite che fanno capo alla Curia di Napoli". "Un grande dolore - continua - mi accompagna in questo momento. Una ferita nel decoro e nell'immagine della città. Un dolore composito, che somma in sé tanti aspetti tra cui il cordoglio dei parenti che hanno visto crollare i loculi in cui riposavano i propri cari che diventa un dolore corale della città".

Intanto Palazzo San Giacomo fa sapere che il cimitero monumentale di Poggioreale sarà interdetto fino a sabato e che l'area del crollo è oggetto di sequestro in attesa delle indagini della magistratura.

La possibile causa del crollo

Per quanto riguarda le cause di quanto successo, è stato lo stesso Comune di Napoli - attraverso una nota dell'assessore ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza - a puntare il dito verso i lavori per la linea metropolitana. "Gravissimo quanto accaduto questa notte al cimitero di Poggioreale per il crollo verificatosi durante i lavori della Metropolitana alla galleria sotterranea al cimitero - scrive infatti Cosenza - Sono rilevanti i danni che subisce il Comune: adesso pretendiamo la messa in sicurezza immediata dei luoghi e la salvaguardia dei resti all'interno del cimitero". 

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