"Il Centro Storico è morto. Vendite calate del 90%, ma si sono dimenticati di noi"
Lo sfogo della titolare di una gelateria di Spaccanapoli
I commercianti del centro storico di Napoli sono tra le categorie più penalizzate dalle restrizioni anti Covid. Prima le chiusure generalizzate della prima ondata, poi la riapertura con un turismo però praticamente azzerato e ora il coprifuoco che si abbatte come una scure sulle loro teste.
Laura Cerasuolo, 31 anni, due anni fa ha realizzato il sogno di aprire una piccola gelateria artigianale in via San Biagio dei Librai, con due soci, suoi coetanei. Le cose andavano bene, ma il Covid rischia di distruggere quanto costruito a fatica in questo biennio.
"Stiamo vivendo a causa di questa pandemia una crisi molto forte. Abbiamo fatto tantissimi sacrifici richiesto finanziamenti vinto bandi e saremo indebitati per anni per aver esaudito il nostro sogno che con entusiasmo amore e passione abbiamo portato avanti finora, ma tutto quello che sta accadendo ci sta colpendo in pieno così come a tantissime altre attività commerciali in tutta Italia, la grande differenza però che reca ancora più danno è che siamo collocati in una zona prettamente turistica fulcro del centro storico napoletano in cui per la maggior parte passeggiano soprattutto persone che vengono qui in vacanza, che ovviamente non ci sono più. Lo Stato, il Governo e anche l’opinione pubblica, si sono completamente dimenticati di noi! I nostri incassi si sono ridotti non del 70% ma si può dire del 90% nonostante con cura e passione ogni giorno lavoriamo. I costi sono altissimi, siamo una piccola realtà che produce gelato a vista del cliente e facciamo tutto a base di mozzarella di bufala", denuncia a NapoliToday Laura.