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Cronaca

Criminalità a Napoli: "Abbiamo preso misure efficaci"

Il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti: "I 200 uomini delle forze dell'ordine servono a rafforzare l'apparato investigativo. Dobbiamo contribuire tutti a creare un maggiore clima di fiducia"

"Credo che le misure, a cui abbiamo dato un contributo, possono essere misure efficaci. Naturalmente servono ad affrontare la situazione dell'ordine pubblico, quindi il livello emergenziale della criminalità napoletana". Così a Napoli il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti riferendosi ai provvedimenti presi martedì dal ministro dell'Interno Angelino Alfano in un comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza.

"Poi ci sono altri interventi più strutturali, segnalati al ministro, di tipo sociale, scuole, case, rete idrica, che a volte mancano nella provincia di Caserta, cioè tutto quello che serve a contendere alla camorra il governo del territorio e a contenerla in ambiti molto limitati e marginali". Tra questi strumenti, sottolinea Roberti, una "maggiore circolazione delle informazioni che possano mettere i prefetti in condizione di fare le loro valutazioni, di esercitare le loro prerogative, informative ed interdittive antimafia, in materia di controllo delle infiltrazioni della criminalita' organizzata negli appalti, in materia di indagini, sugli appalti finalizzate alla prevenzione".

I 200 uomini delle forze dell'ordine "servono a rafforzare l'apparato investigativo. Per quanto riguarda il controllo del territorio, dobbiamo sempre parlare di controllo investigativo del territorio, servono forze di polizia, l'esercito: i militari servono anche per la vigilanza sugli obiettivi fissi, e questo un compito importante, ma quello che è stato evidenziato al ministro la necessità di avere più investigativi sul territorio, per avere piu' rapporti informativi e maggiori indagini. Occorre creare un maggiore coordinamento: tra le forze di polizia già c'é, tra gli uffici giudiziari esiste ma naturalmente va migliorato, e lo scambio informativo va migliorato per migliorare la prevenzione e la repressione".

"Dobbiamo contribuire tutti, ciascuno per la propria parte a creare un maggiore clima di fiducia da parte dei cittadini, nel rapporto tra cittadini ed istituzioni - insiste il capo della Dna - come si fa? Dimostrando che le istituzioni funzionano, che dialogano tra loro, che c'èuno spirito comune, unitario e lo si fa, anche in qualche modo, contribuendo a far superare quella che è la percezione del fenomeno della criminalità organizzata, che forse è superiore a quella che è la realta del fenomeno stesso. Una visione realistica, guardando in faccia le cose, senza nascondercele, contribuisce ad aumentare la fiducia di cittadini nello Stato e, quindi, anche la collaborazione dei cittadini. Su questo si basa un'efficace risposta alla criminalità organizzata. C'è una mitizzazione, un'enfatizzazione che contribuisce ad una percezione che determina nei cittadini onesti e sono tanti, un senso di rassegnazione".

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