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Cronaca

Limone (Izsm): "Dovremo imparare a convivere con il Covid. Quarta dose per gli over 65"

"La nostra normalità somiglierà poco a quella del tempo pre-pandemia", spiega in una intervista a NapoliToday il direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico

Il numero di positivi è ancora alto in Campania. Omicron 2 è molto contagiosa e l’allentamento delle restrizioni a livello nazionale non ha creato argini solidi, anche se per fortuna i ricoveri ospedalieri non sembrano in aumento, grazie soprattutto all'alto numero di vaccinati nella nostra regione.

"I sintomi più attenuati sono un segnale che ci indica due prospettive: dovremmo imparare a convivere con questa malattia e acquisire sempre più la consapevolezza che la nostra “normalità” somiglierà poco a quella del tempo pre-pandemia", spiega a NapoliToday il Direttore Generale dell’Izsm, dott. Antonio Limone.

-Dott.Limone, cosa pensa del numero ancora alto di contagi in Campania, alla luce anche di ciò che sta accadendo per i lockdown recenti in Cina e Hong Kong?
"La situazione epidemiologica della Cina è difficile da commentare, soprattutto alla luce del limitato numero di morti ufficializzato dalle istituzioni cinesi nel corso della prima ondata dell’emergenza. Nei Paesi europei, invece, la situazione epidemiologica è più chiara. C’è sicuramente una certezza in questo momento: la campagna vaccinale ed il numero crescente di nuovi convalescenti stanno creando una forte pressione selettiva a Sars-COV-2 che, con la VOC Omicron, ha raggiunto un tasso di mutazioni tale da comportare per la stessa una maggiore trasmissibilità e minore patogenicità, quando ad essere infettate sono persone vaccinate o guarite. La sorveglianza genomica, che continuerà per tutto il 2022, dovrà garantire un flusso continuo di sequenziamenti, sia mirato che casuale, che consenta di identificare, tempestivamente, la circolazione sul territorio italiano e non solo, di una nuova variante o ulteriori sottolignaggi di varianti già note di Sars-COV-2 di interesse per la sanità pubblica".

-È giusto dire che la variante Omicron2 si ferma nelle vie aeree ed è meno pericolosa? 
"La variante Omicron è stata segnalata per la prima volta il 26 novembre 2021 ed in pochi mesi diventata dominante, soppiantando la variante Delta, basta a farci comprendere quanto possa essere pericolosa. Omicron concentra a livello di proteina Spike un numero assai elevato di mutazioni grazie alle quali è in grado di eludere gli anticorpi neutralizzanti dell’ospite e indurre la malattia anche in persone vaccinate e guarite. In merito alla sua patogenicità e trasmissibilità, possiamo dire che Omicron, rispetto a Delta, è meno patogena e replica meno efficacemente nelle cellule alveolari dei polmoni. Negli studi condotti a riguardo, una minore patogenicità di Omicron suggerisce che i pazienti infettati potrebbero sviluppare una sintomatologia respiratoria più lieve, rispetto a quelli infettati dalle varianti circolate in precedenza".  

-La quarta dose sarà necessaria? 
"Abbiamo visto che Omicron è in grado di sfuggire alla risposta immunitaria dell’ospite, ma l’attuale campagna vaccinale protegge i cittadini dalle infezioni con decorso grave e dai ricoveri in terapia intensiva. La pressione immunitaria sollevata dai vaccini, la veloce circolazione di Omicron che fa aumentare la platea dei convalescenti e l’utilizzo delle mascherine, quasi sicuramente, produrranno nuove trasformazioni in Sars-COV-2 che, si spera, depotenzino ancora di più il virus fino a farlo diventare una variante con un impatto infettante minimo. La reale possibilità di estendere la quarta dose agli over 65, con l’inizio della stagione fredda, da somministrare entro novembre/ massimo dicembre, non è da escludere, così come si rende necessario accelerare il completamento dell’iter di validazione e sperimentazione di un vaccino in grado di sollevare una efficace risposta immunitaria nei confronti di una proteina immunogena comune a tutte le varianti circolate finora".  

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