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Cronaca

Ristorante chiude per la crisi Covid, l'appello: "Era il nostro sogno. Aiutateci a ripartire"

Stefano e Alessandra avevano aperto il locale tre mesi prima della diffusione del Coronavirus. Non hanno diritto a nessun ristoro e da ottobre sono chiusi. Hanno lanciato una campagna di crowdfunding per cercare di ripartire, prima che lo sfratto diventi esecutivo

Alessandra e Stefano, compagni di vita da oltre 10 anni, nel dicembre 2019 decidono di aprire la trattoria "C’era una Volta", nel cuore del centro storico di Napoli, in vicolo San Nicola al Nilo. "La scelta di questo luogo per realizzare il nostro progetto di vita non è stata casuale. A pochi passi da lì ci siamo conosciuti, formati e laureati, lavorando sempre nel settore della ristorazione per mantenerci agli studi, maturando nel tempo grande passione per tale settore", raccontano a NapoliToday i due giovani ristoratori.

Il sogno

Avevano avuto la tentazione di andare all'estero dopo le prime delusioni lavorative, ma la voglia di restare a Napoli è stata più forte. "Abbiamo trasformato quello che era un magazzino completamente vuoto da tanti anni in un locale accogliente, avendo una visione di quello che sarebbe diventato. Abbiamo dato vita ad una piccola trattoria con 30 coperti di cucina tipica napoletana, ma con un occhio all'innovazione e alla sperimentazione. Grazie anche al calore dei clienti diamo vita ad una attività fatta di sincerità, sorrisi e buon cibo a km 0", proseguono.

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Pandemia Covid e il desiderio di riaprire

"Nonostante gli ottimi risultati sia in termini di recensioni che di affluenza nel breve periodo di attività, ci siamo scontrati contro un avversario terribile, la pandemia Covid, dopo soli tre mesi dall'apertura. E' stato un peccato perchè avevamo una buona affluenza. Già da marzo si sono iniziate ad accumulare le prime utenze e soprattutto i canoni di locazione. Non riusciamo a farvi fronte e siamo costretti a chiudere ad ottobre. Non siamo riusciti ad ottenere alcun ristoro e i proprietari ci hanno notificato lo sfratto che diventerà esecutivo a giugno se non riusciremo a ripianare i debiti accumulati. Abbiamo due mesi per salvare la nostra trattoria. Abbiamo bisogno di aiuto per ripristinare utenze e riassumere il personale che siamo stati costretti ad accantonare, per ripartire. Lo Stato ci ha dimenticati, ma la comunità la sentiamo molto vicina, in particolare i ristoratori, i commercianti, gli artigiani di San Gregorio Armeno e gli artisti di Spaccanapoli che fin da subito ci hanno fatto sentire parte integrante della splendida realtà che il centro storico di Napoli ancora oggi rappresenta. Siamo consapevoli che far parte di una comunità non significhi soltanto ricevere ed è per questo che ci auguriamo che la campagna che abbiamo lanciato su Buonacausa.org ci aiuti a ripartire", concludono Alessandra e Stefano. Al momento sono oltre dodicimila gli euro raccolti dai due ristoratori per riaprire la trattoria "C'era una volta", grazie al crowdfunding, su un obiettivo di quindicimila euro.

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