rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Via Toledo

Corteo al Plebiscito: uova, fumogeni e verdura contro la polizia

Il lancio alla fine di via Toledo. Le forze dell'ordine presidiavano Palazzo Reale: lì l'incontro dei Presidenti della Repubblica italiana, tedesca e polacca con un gruppo di universitari

Uova, pomodori e un fumogeno colorato sono stati lanciati contro le forze dell'ordine dai manifestanti che, a Napoli, partecipano a un corteo partito dall'Università Orientale. Il lancio è avvenuto alla fine di via Toledo dove la Polizia, in assetto antisommossa, sta presidiando la strada di accesso a Palazzo Reale, dove si svolge l'incontro dei Presidenti della Repubblica italiana, tedesca e polacca con un gruppo di studenti universitari.

Successivamente i manifestanti - circa 250, secondo la Polizia, tra studenti e precari Bros - si sono allontanati dirigendosi verso i vicoli dei Quartieri Spagnoli, forse nel tentativo di aggirare lo schieramento di polizia. Contemporaneamente, però, gli agenti si sono spostati per impedire l'accesso dei manifestanti in piazza Plebiscito.

La Questura di Napoli sottolinea che gli agenti sono rimasti impassibili di fronte al lancio di uova, pomodori e fumogeni.

Tensioni tra studenti e polizia © Tm NewsInfophoto


SU FACEBOOK IL PERCHÈ DEL CORTEO  - Il 19 Novembre Napoli sarà ancora una volta teatro di rappresentazioni ideologiche sulla tanto declamata “integrazione europea”, con l’incontro, previsto nel pomeriggio al Palazzo Reale, tra Napolitano e i capi di stato tedesco e polacco. Ancora una passerella istituzionale a Napoli, ad appena una settimana dalla visita della Fornero e del ministro tedesco von der Leyen del 12 Novembre, giornata in cui un corteo partecipato ha espresso la propria opposizione al tentativo del governo di decidere delle nostre vite. È proprio in nome dell’integrazione, infatti, che i governi nazionali europei stanno portando avanti riforme strutturali del tessuto produttivo dell’eurozona per rilanciare la competitività economica dei mercati scaricando come al solito i costi della crisi sui lavoratori e smantellando lo stato sociale per ridurre il debito pubblico senza toccare i privilegi di chi continua a peggiorare la nostra condizione. Siamo sicuri che, anche questa volta, Napolitano non perderà occasione di portare avanti la retorica della coesione sociale in nome di una presunta unità di interessi nazionale in questo momento di crisi e ribadirci il mantra dei sacrifici “che dobbiamo fare tutti”. Ma ormai il Re è nudo ed è giunto il momento di mostrare le responsabilità di un presidente della Repubblica che appoggia un governo che nessuno ha eletto, che non ha battuto ciglio sull’obbligo di pareggio di bilancio in Costituzione, sull’attacco allo Statuto dei Lavoratori, che non condanna la repressione verso gli studenti, verso gli operai in mobilitazione, che parla di diritti e libertà quando la loro libertà si traduce esclusivamente in “politiche di sicurezza” e si declina nella restrizione di ogni spazio di “democrazia” nell’UE, premio nobel per la pace. Anche il 14 Novembre in moltissime piazze europee abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che l’integrazione ed armonizzazione europea di cui parlano tanto riguarda soltanto le politiche repressive contro chi si ribella a tutto questo, e come unica risposta generalizzata riceve lacrimogeni, manganellate, denunce e arresti. In occasione della costruzione del vertice trilaterale, Napolitano ha dichiarato: “Sarà bello incontrare Napoli, ancora una volta, i giovani, spero di poterli ascoltare e dialogare con loro, accanto ai miei colleghi”. Ebbene, noi ci saremo: il 19 Novembre in presidio al Palazzo Reale perché vogliamo riprenderci la parola e costruire l’opposizione a queste politiche, perché vogliamo nuovi orizzonti da immaginare, perché adesso che tutto viene a mancare, vogliamo tornare a rivendicare tutto".


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Corteo al Plebiscito: uova, fumogeni e verdura contro la polizia

NapoliToday è in caricamento