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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Corte d'Appello: "Schettino lasciò la nave con persone ancora a bordo"

A maggio l'ex comandante della Concordia è stato condannato a 16 anni di carcere per il naufragio avvenuto il 13 gennaio 2012

Quando "saltò su una lancia", Francesco Schettino "era consapevole che diverse persone si trovavano sul lato sinistro della nave o quanto meno aveva seri dubbi in tal senso e decideva in ogni caso di allontanarsi in modo definitivo dalla Concordia".

Lo si legge nelle motivazioni della Corte d'Appello di Firenze che, il 31 maggio scorso, ha condannato l'ex comandante della Concordia a 16 anni di carcere per il naufragio del 13 gennaio 2012.

In merito all’inchino, i giudici scrivono che l’intenzione di Schettino non era seguire la rotta del cartografo ma “navigare secondo il suo istinto marinaresco, più a ridosso dell’isola, confidando nella sua abilità”.

Schettino, dicono ancora i giudici del collegio della prima sezione penale, “dopo aver mentito al sottocapo Tosi (uno dei soccorritori, ndr) continuava a raccontare il falso anche a De Falco”, mentre “era già in salvo da diversi minuti”.

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