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Cronaca

Tagli agli ippodromi, aumentano le corse illegali

La malavita prende in mano il business. Legambiente: "La filiera del cavallo è il terzo anello dell'ecomafia: dalle corse alla macellazione clandestina"

Dopo i 40 giorni di stop nazionale, anche all'Ippodromo di Agnano riprendono le corse dei cavalli. Come si legge in una nota dell’agenzia Ansa, per ora riprenderà esclusivamente il trotto, mentre occorrerà  aspettare ancora per rivedere in pista i purosangue.  Le categorie del galoppo campano (allenatori e proprietari) non hanno, infatti, dichiarato i partenti per la giornata di corse di domenica 12 febbraio perché, sostengono, "la proposizione delle corse così com'é, montepremi e pesi, ci penalizza e rende tecnicamente impossibile tornare a correre".

Crisi e tagli anche per gli ippodromi, insomma, e il tutto diventa terreno fertile per le corse clandestine, gestite dalla criminalità organizzata. Come riferisce Giuseppe Crimaldi dalle pagine de Il Mattino, le corse di cavalli fuorilegge crescono sempre più e portano molti soldi nelle tasche della malavita. Prime a denunciare, le associazioni ecologiste (e contro il maltrattamento degli animali), tra cui Legambiente, che, come riporta ancora il quotidiano cittadino, già nell’estate 2011 poneva l’attenzione sulla rilevanza di questo fenomeno, ritenuto il “terzo anello dell’ecomafia”: la “filiera del cavallo va infatti dalle corse illegali alla macellazione clandestina.

Una mappa dei luoghi non è di facile individuazione, ma le zone in cui maggiormente si verificherebbero le corse sarebbero il nolano, Poggiomarino, il litorale domitio oltre che nord di Napoli nell’area tra Secondigliano e Scampia.
 

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