Coronavirus, è spaccatura tra i sindacati: "Rischioso fare il tampone dal medico di base"
I due sindacati SMI e SNAMI chiedono un nuovo Comitato per discutere dell'Accordo che prevede la possibilità di effettuare tamponi dal proprio medico di base: "Non si opera in sicurezza"
"Lo SMI (Sindacato Medici Italiani) e lo SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani) della Campania giudicano molto grave che sia stata svolta una riunione con soli due altri sindacati e convocata, successivamente, una nuova riunione per oggi lunedì 9 novembre con la loro sola partecipazione, oltretutto solo per una informativa su quanto programmato" così in una nota congiunta lo SMI e lo SNAMI della Campania criticano il comportamento del Comitato Regionale ex art. 24 per la medicina generale.
"Lo SMI e lo SNAMI hanno sollevato, in sede nazionale, critiche di merito all’Accordo stralcio per l’effettuazione dei tamponi a partire dalle difficoltà legate al fatto che il 90% degli studi dei medici di famiglia sono allocati in palazzi di civili abitazioni e quindi in strutture dove non è possibile operare in sicurezza individuando percorsi dedicati per chi deve praticare i tamponi. Vi sono, di conseguenza, seri rischi di contagio". I due sindacati chiedono la convocazione di un Comitato Regionale ex articolo 24 alla presenza di tutti i sindacati medici.
"La mancata concertazione con tutte le parti sindacali, stante l'unica continua interlocuzione con le sole sigle sindacali firmatarie a livello nazionale, implicherà l'adozione di iniziativa giudiziaria per reiterato comportamento antisindacale ex art. 28 legge 300/70", concludono SMI e SNAMI, che esprimono infine solidarietà e le loro condoglianze ai familiari dei medici campani che nella seconda ondata del Covid-19 sono caduti o si sono ammalati per assistere e curare i pazienti.