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Cronaca

Coronavirus, crescono i positivi in Italia (quasi 400 in un giorno): la situazione in Campania

Preoccupa l'incremento di casi anche nell'ultima settimana. 16 i positivi in Campania nelle ultime 24 ore

Tra il 22 e il 28 luglio, rispetto alla settimana precedente si registrano in Italia, come pubblicato dal GIMBE, +328 casi, +361 attualmente positivi. Dopo mesi di costante riduzione torna dunque a preoccupare il Covid-19, anche per l'incremento dei pazienti ricoverati con sintomi. Il 30 luglio si registra un deciso incremento dei positivi, 386, secondo l'ultimo bollettino diramato da Protezione Civile e ministero della Salute. Ieri 289. Solamente tre però i decessi.

BOLLETTINO CAMPANIA

Sono 16 i nuovi casi di positività al Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Campania. Questo è quanto emerge dal bollettino dell'Unità di Crisi regionale di giovedì 30 luglio, sulla base dei dati aggiornati alle 23,59 di mercoledì 29. 

2076 sono i tamponi analizzati nella giornata di ieri nelle varie strutture regionali.

Ci sono anche ben 25 nuovi casi di guarigione, mentre non si registrano fortunatamente nuovi decessi.

Il totale dei positivi in Campania dall'inizio della pandemia sale dunque a 4990 unità, a fronte di 329.863 test esaminati.

Il totale dei guariti raggiunge, invece, quota 4.157.

COVID 19 DATI POSITIVI MORTI 30 LUGLIO 2020-3

DECESSI IN CAMPANIA NELLE ULTIME ORE

E' deceduto ieri un 45enne di Giugliano in Campania, ricoverato al Cotugno con la moglie. L'uomo soffriva di alcune patologie pregresse, tra le quali il diabete. Il contagio per il 45enne sarebbe avvenuto per contatti di lavoro con alcune persone dell'Est Europa.In un primo momento accusava febbre e difficoltà respiratorie che hanno reso necessario inizialmente il ricovero in terapia sub intensiva e successivamente il trasferimento in terapia intensiva, dove è avvenuto il decesso.

Nella giornata del 29 luglio ha perso la vita anche un 85enne colpito dal Covid-19. L'anziano era affetto da numerose patologie pregresse.

DATI DEL GIMBE DEL 22-28 LUGLIO

Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 22-28 luglio, rispetto alla precedente, un incremento del 23,3% dei nuovi casi (1.736 vs 1.408), a fronte di un lieve aumento del numero di tamponi diagnostici. Relativamente ai dati ospedalieri, se i pazienti in terapia intensiva diminuiscono (40 vs 49), quelli ricoverati con sintomi sono in lieve aumento (749 vs 732). In dettaglio:

  • Decessi: 50 (+0,1%)
  • Terapia intensiva: -9 (-18,4%)
  • Ricoverati con sintomi: +17 (+2,3%)
  • Nuovi casi totali: +1.736 (+0,7%)
  • Tamponi diagnostici: +17.859 (+10,4%)
  • Tamponi totali: +28.080 (+9,3%)

«Nell’ultima settimana – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – due spie rosse confermano la necessità di mantenere alta la guardia, senza allarmismi ma con senso di grande responsabilità individuale e collettiva». Infatti, oltre al netto aumento dei nuovi casi (+ 23,3% rispetto alla settimana precedente), per la prima volta si registra un’inversione di tendenza nel trend dei pazienti ospedalizzati con sintomi, che era in costante discesa da inizio aprile. Una ragione in più per rendere disponibile il numero dei nuovi pazienti ricoverati e dimessi dall’ospedale e dalle terapie intensive quotidianamente, visto che i dati si riferiscono solo al “saldo”, ovvero al numero dei posti letto occupati, quale indice del sovraccarico ospedaliero.

Nel quadro di un netto incremento dei nuovi casi nella settimana 22-28 luglio rispetto alla precedente (+328) si rilevano notevoli variazioni regionali: solo in 6 Regioni i casi sono in riduzione, mentre in 15 sono in aumento. Incremento moderato in Emilia-Romagna (+70), Prov. Aut. Trento (+65) e Campania (+56), netta riduzione in Veneto (-73). Parametrando i nuovi casi alla popolazione residente, tra le Regioni che fanno registrare il maggior incremento per 100.000 abitanti, svetta la Provincia Autonoma di Trento (13,86), seguita da Valle D’Aosta (7,96), Emilia-Romagna (7,56), Molise (7,53) e Basilicata (7,28) (tabella).

«Quale indicatore della diffusione del contagio – spiega Cartabellotta – abbiamo rivalutato la distribuzione geografica dei 12.609 casi attivi al 28 luglio, i cosiddetti casi “attualmente positivi” secondo la denominazione della Protezione Civile, aumentati di 361 unità rispetto alla settimana precedente». Il 53% si concentra in Lombardia (6.678); un ulteriore 37,4% si distribuisce tra Emilia-Romagna (1.459), Lazio (942), Piemonte (801), Veneto (754), Campania (393), Toscana (363); i rimanenti 1.219 casi (9,6%) in 14 Regioni e Province autonome (figura).

In generale, i dati confermano sia il quadro epidemiologico di circolazione endemica del virus, sia il trend in aumento dei nuovi casi dopo due settimane di relativa stabilità, siano essi legati a nuovi focolai o a casi di “importazione” dall’estero.

«Davanti a numeri in rialzo rispetto alle settimane precedenti – conclude il Presidente – la comunicazione della politica e delle Istituzioni deve essere oggettiva, equilibrata e coerente. La pandemia è ancora in corso, il virus è vivo e vegeto e vanno mantenuti tutti i comportamenti individuali raccomandati da mesi, oltre che le misure di sorveglianza epidemiologica. Non è più accettabile disorientare i cittadini strumentalizzando la pandemia per fini esclusivamente politici, contrapponendo posizioni estreme: da un lato negazionismo, minimizzazioni del fenomeno e deplorevoli comportamenti individuali, dall’altro la proroga dello stato di emergenza nazionale».

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