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Cronaca

Coronavirus, uno studio da Napoli chiarisce: "In alcuni casi forme gravi dovute ad anomalie"

Anomalie genetiche o immunologiche alla base di un 15% di casi di gravi forme di contagio da Covid-19. Lo studio è partito dall'istituto Buzzati-Traverso del Cnr di Napoli e ha documentato migliaia di casi

Perché la risposta all'infezione da Covid-19 varia da persona a persona? Alcune risposte emergono da due studi realizzati da un team internazionale a cui ha partecipato l'istituto di genetica e biofisica "A. Buzzati-Traverso" del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Cnr-Igb), pubblicati sulla rivista Science Il team ha identificato le cause genetiche e immunologiche che spiegano il 15% delle forme gravi di Covid-19. In questi pazienti sarebbe presente un difetto nell'attività delle forme di Interferone di tipo I (INF-1), molecole del sistema immunitario che normalmente svolgono una potente attività antivirale. 

Il progetto ha visti coinvolti nella raccolta dati oltre 50 centri di sequenziamento e centinaia di ospedali e centri di ricerca in tutto il mondo. Il team ha identificato in alcuni pazienti anomalie genetiche che riducono la produzione di IFN di tipo I e, in altri, anticorpi autoimmuni che ne bloccano l'azione (rispettivamente, 3-4% e 10-11% delle forme gravi).  Francesca Fusco del Cnr di Napoli spiega: "Queste varianti genetiche sono presenti anche negli adulti che non sono stati malati prima. Indipendentemente dalla loro eta', le persone con queste mutazioni sono maggiormente a rischio di sviluppare una forma molto grave di Covid-19. L'assunzione precoce di IFN di tipo 1 in questi pazienti potrebbe essere una via terapeutica: questi farmaci sono disponibili da oltre 30 anni e senza effetti collaterali evidenti se assunti per un breve periodo".

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