Lo studio americano: "Improbabile che il virus rallenti con il caldo"
Il dottor Paolo Ascierto condivide i risultati di una ricerca americana secondo la quale "si prevede che i climi più caldi o più umidi non rallenteranno il virus"
Come riportato dal dottor Paolo Ascierto, uno studio dell'università di Princeton, pubblicato su Science, evidenzia che sarebbe "improbabile" che le variazioni del clima possano avere un effetto sulla diffusione del Coronavirus. "Dai primi risultati degli studi sul virus COVID-19 è emersa la probabilità che si sviluppino forti focolai in climi più umidi: il clima estivo non limiterà sostanzialmente la crescita della pandemia. Sono quindi necessarie misure di controllo efficaci.Per questo invitiamo tutti alla massima prudenza e a limitare i contatti senza le precauzioni necessarie", spiega Ascierto.
I ricercatori affermano che, dato il vasto numero di persone ancora vulnerabili a Sars-CoV-2, e la velocità con cui si diffonde il virus, le condizioni climatiche al momento non riusciranno a incidere più di tanto. "Prevediamo che climi più caldi o più umidi non rallenteranno il virus, almeno nella fase iniziale della pandemia", ha dichiarato la prima autrice dello studio, Rachel Baker, del Princeton Environmental Institute (Pei).