rotate-mobile
Cronaca

Napoli, città di “chiese negate”: una convenzione potrebbe farle riaprire

L'accordo tra Soprintendenza e Fec, Fondo edifici di culto, prevede la "valorizzazione degli edifici presenti sul territorio partenopeo". Per il Soprintendente Vona "un'occasione per riaprirli"

Una convenzione, tra Soprintendenza per il Polo museale e Fondo edifici di culto (Fec) del ministero dell'Interno, è stata stipulata in questi giorni. L'impegno comune è diretto alla “reale valorizzazione delle chiese di proprietà del Fec presenti sul territorio partenopeo”. A darne notizia è stato proprio il Soprintendente per il Polo museale di Napoli Fabrizio Vona, in occasione dell'inaugurazione e della riapertura della chiesa dei Santi Severino e Sossio.

Al patrimonio Fec appartengono 42 chiese di Napoli, tra cui quella di Santa Chiara. Si tratta di una convenzione che secondo Vona “costituisce un'occasione per la realizzazione di sviluppi futuri a cui intendo dare attuazione. Le possibilità di valorizzazione, ma soprattutto le riaperture – ha aggiunto poi il Soprintendente – rappresentano un grande problema che fanno dell'immenso patrimonio artistico di Napoli, un patrimonio negato”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Napoli, città di “chiese negate”: una convenzione potrebbe farle riaprire

NapoliToday è in caricamento