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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Contromano in tangenziale: Mormile non agì con coscienza

Pubblicate le motivazioni alla sentenza di secondo grado con la quale è stata dimezzata la pena al Dj Mormile

Il suo comportamento fu sconsiderato ma le condizioni in cui versava lo hanno fatto agire senza coscienza. È in sintesi quanto hanno scritto i giudici della Corte d'Assise d'Appello del tribunale di Napoli che hanno ridotto la pena da venti a dieci ad Aniello Mormile, il dj che guidò contromano in tangenziale scontrandosi con un'altra auto ed uccidendo la fidanzata Livia Barbato e il guidatore dell'altra auto, Aniello Miranda. È questa la base delle motivazioni della sentenza di secondo grado che ha escluso l'omicidio volontario derubricandolo ad omicidio colposo. Secondo i magistrati Mormile non ha agito con volontarietà e consapevolezza delle possibili conseguenze del proprio gesto.

Per questo motivo la pena è stata ridotta rispetto a quella inflitta in primo grado quando i magistrati, invece, motivarono la sentenza attestando la sua volontarietà di far del male alla propria fidanzata dopo il litigio. Addirittura i giudici di secondo grado si spingono a sostenere l'ipotesi che, visto lo stato di alterazione a cui era sottoposto in quel momento, Mormile avrebbe addirittura potuto sbagliare svincolo della Tangenziale finendo involontariamente contromano.
 

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