Neonata intossicata da latte scaduto, scattano i controlli nel supermercato
L'episodio a Capri
Pesanti sanzioni. Sono quelle elevate ai titolari di diversi supermercati di Capri, finiti nell'occhio del ciclone dopo la denuncia di una donna che aveva dovuto portare sua figlia (di soli 15 mesi) in ospedale dopo aver ingerito del latte commercializzato già scaduto addirittura da 7 mesi.
Il bilancio per gli esercizi commerciali (tra cui quello denunciato dalla signora) oggetto di controlli da parte di Asl e carabinieri, è di sanzioni con ammende variabili da 1.000 a 2.000 euro; quattordici prescrizioni sanitario-amministrative; due diffide a mettersi a norma e chiusura temporanea di un piano per carenze igieniche: tra i prodotti stoccati sono state trovate anche delle blatte.
"Abbiamo raggiunto risultati significativi che ci confermano l'importanza di questi controlli e spingono ad andare avanti con motivazione un giorno dopo l'altro", ha dichiarato il direttore generale dell'Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva. "Quello svolto dal nostro personale - ha aggiunto - è un lavoro complesso e faticoso, essenziale per garantire la sicurezza e quindi la salute dei cittadini e dei turisti. Si tratta di un lavoro molto apprezzato, poiché finalizzato a tutelare la salute degli avventori e garantire il rispetto di tutte le normative esistenti". Nel blitz sono state impegnate circa 15 persone tra sanitari e militari.
L'intossicazione alimentare della neonata
"La bimba ha iniziato a vomitare ininterrottamente". È così che una madre, nel denunciare ai carabinieri quanto successo a sua figlia, aveva raccontato i concitati momenti prima che portasse la piccola in ospedale, al Capilupi di Capri.
I genitori erano convinti fosse affetta da un virus intestinale, sono stati invece i medici a spiegare loro che cosa stesse accadendo: aveva ingerito qualcosa di andato a male. È a quel punto emerso che il latte artificiale che avevano comprato in un supermercato dell'isola era addirittura scaduto da 7 mesi. Da lì la denuncia alle forze dell'ordine. Non ci sono state ulteriori conseguenze per la piccola, che si è pian piano rimessa.
I genitori però sono decisi ad andare fino in fondo. “Ho comprato quel latte dallo scaffale di un supermercato di catena, dove mi rifornisco abitualmente e l’ho fatto senza verificare la data di scadenza. Mai avrei immaginato una simile leggerezza”, ha spiegato la madre. Giovane avvocatessa isolana, la donna ha denunciato la società titolare dell'esercizio commerciale.