rotate-mobile
Cronaca

Rsa, controlli dei Nas anche a Napoli e Provincia: struttura irregolare

In tutto il Paese il 20% delle Residenze Sanitarie Assistenziali controllate è risultato irregolare

Controlli nelle Rsa di tutta Italia stanno venendo condotti dalle forze dell'ordine in questo periodo di emergenza Covid-19. Le Residenze Sanitarie Assistenziali – strutture non ospedaliere, a carattere sanitario, che ospitano persone non autosufficienti – sono state in taluni casi e possono essere ancora focolai pericolosi per la diffusione del virus, da qui la particolare attenzione.

I Nas sono intervenuti in diverse città tra cui Napoli, passando al setaccio 918 strutture e scoprendone irregolari il 20%: 183 strutture non in regola.

In provincia di Napoli

Nel capoluogo partenopeo, in particolare, sono state contestate gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali in una struttura residenziale per disabili in provincia. Riscontrata mancanza di autorizzazione al funzionamento, carenze igieniche in materia di sicurezza alimentare e di sicurezza sui luoghi di lavoro. Il proprietario della struttura è stato denunciato in stato di libertà mentre è stata disposta la chiusura immediata dell'attività.

"Sottoponete subito gli ospiti a test immunoenzimatici"

In materia si è espressa Flora Beneduce, consigliere regionale di Forza Italia e componente della commissione sanità. "Bisogna subito sottoporre gli ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali della Campania ai test immunoenzimatici – spiega – Si tratta di test che servono a rilevare l'eventuale presenza di anticorpi al Covid-19 attraverso un campione di sangue". "Un'azione di prevenzione contro il virus – spiega – non è più rinviabile". Il suggerimento è di utilizzare "i laboratori accreditati presso il Sistema Sanitario Regionale".

“A ciò deve associarsi – conclude – poi una seria politica di selezione dei casi sospetti, con invio esclusivamente presso ospedali Covid dei pazienti con sintomi. C’è troppo promiscuità in Campania. Si rischia di amplificare il contagio e generare incidenti come quello dell’ospedale di Pozzuoli".

"La falla riguarda i dipendenti"

In Campania sono risultati 250 anziani ospiti di strutture loro dedicate, con 17 decessi. È quanto ha sottolineato Nicola Galdiero, presidente Anaste (Associazione Nazionale Strutture per la terza età) Campania, ai microfoni della trasmissione 'L'Italia s'è desta' su Radio Cusano Campus. Galdiero lamenta i pochi tamponi eseguiti e spiega di aver chiesto alla Regione "l'esecuzione dei tamponi ai dipendenti e agli ospiti che rientrano dall'ospedale e la possibilità di un canale preferenziale di approvvigionamento dei dpi. Sono state vietate le visite dei familiari agli ospiti, ma la falla riguarda i dipendenti che lavorano e poi vanno a casa, quindi c'è bisogno di monitorarli. Purtroppo dalla Regione non abbiamo avuto alcun riscontro, si comunica tramite comunicati stampa, è tutto de relato". Galdiero lamenta anche la posizione della Regione ("non la comprendiamo") sui test sierologici. "Esistono 3 tipologie di test che possono essere eseguiti, ma nessuno di questi viene fatto". Oggi il termine Rsa, spiega Galdiero "è diffuso ma esistono dei cataloghi specifici di strutture socio-sanitarie. Spesso la comunicazione tende a mettere tutto insieme sotto il termine Rsa. In una Rsa sono previsti presidi sanitari, medici, infermieri, nelle altre strutture socio-sanitarie non sempre è prevista. Quelle del Nord Italia di cui si sta parlando sono prevalentemente Rsa, perché al nord le Rsa sono state utilizzate anche come presidi per il trattamento del virus".

L'appello della Uilp: "Basta morti nelle Rsa"

Intanto un accorato appello è arrivato da parte del segretario della Uil Pensionati Campania e Napoli, Biagio Ciccone, secondo il quale quanto è accaduto nelle case di riposo "è dipeso dalla mancata adozione delle più banali cautele che l’accertata e dichiarata pandemia richiedeva". "Adesso le Istituzioni intervengono - chiede Ciccone - Parte la magistratura per accertare le colpe delle morti silenziose. La Polizia Giudiziaria esegue, sequestrando cartelle e acquisendo le generalità dei responsabili delle strutture interessate dal maggior numero di decessi. Si muove pure qualche Regione per fare oggi quei controlli che avrebbe dovuto fare in passato, promettendo “mai più morti silenziose nelle case di riposo”. Con il Governo impegnato a pensare alla ripresa del Paese, nessuno però si preoccupa dei sopravvissuti, ossia degli anziani che stanno ancora nelle case di cura e che sono circa 300mila su tutto il territorio nazionale".

"Anche la Regione Campania, sino ad oggi attenta a prendere provvedimenti per contenere la crisi sanitaria e sociale, è rimasta inerte - attacca il segretario Uilp - nonostante le richieste di aiuto avanzate da più parti, oltre che dalle stesse Associazioni delle Strutture per la terza età. Appelli diretti ad ottenere essenzialmente due cose: in primo luogo, l’esecuzione, anche in assenza di specifiche sintomatologie, di tamponi a tutti i dipendenti impegnati nelle strutture e a tutti gli anziani ospiti; in secondo luogo, canali preferenziali per la fornitura o l’acquisto di materiale di prevenzione al contagio (mascherine, guanti, igienizzanti e camici). La situazione di fragilità che ha interessato finora le RSA, oltre che gli istituti che accolgono anziani e disabili, non scomparirà nella fase due".

Covid-19, le notizie di oggi 15 aprile 2020

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rsa, controlli dei Nas anche a Napoli e Provincia: struttura irregolare

NapoliToday è in caricamento