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Cronaca

Trasportavano oltre 530 kg di sigarette di contrabbando: arrestati

C'erano anche le cosiddette "cheap white'", sigarette non ammesse alla vendita all'interno della Ue perché non rispondenti agli standard di sicurezza comunitari e, quindi, estremamente nocive per la salute

I Finanzieri del Gruppo di Aversa hanno arrestato due cittadini italiani, di 33 e 49 anni originari di Napoli, colti in flagranza di reato mentre trasportavano sigarette di contrabbando con i propri automezzi.

A distanza di pochi giorni dal sequestro di oltre una tonnellata e mezza di “bionde” effettuato nel Comune di Saviano, nel mirino delle Fiamme Gialle, in servizio di pattugliamento nella zona compresa tra le province di Caserta e Napoli, questa volta sono capitate due Fiat Doblò che uscivano da un parco privato ubicato nella zona di Fuorigrotta, sempre nel napoletano.

I militari, insospettiti dall’atteggiamento dei due conducenti che, alla loro vista, mostravano incertezze e rallentavano la corsa delle autovetture, hanno deciso di intervenire. Durante il controllo, i Finanzieri hanno trovato oltre 530 Kg di sigarette di contrabbando nascosti nei bagagliai dei veicoli e, in parte, in un adiacente box auto nella disponibilità degli stessi.

Anche questa volta, come accade ormai frequentemente nel corso di tali operazioni, sono state rinvenute le cosiddette “cheap white'” e cioè sigarette non ammesse alla vendita all'interno della Ue perché considerate non rispondenti agli standard di sicurezza comunitari e, quindi, estremamente nocive per la salute degli ignari consumatori. Tale tipologia di tabacchi è sempre più diffusa sulle bancarelle, anche perché in tempi di crisi economica il loro prezzo, che può essere più basso anche di 2-3 euro rispetto ai “pacchetti” tradizionali, sembra incoraggiare il mercato clandestino, che consente elevati guadagni alle organizzazioni criminali dedite al contrabbando.

Per l’elevato quantitativo di “bionde” rinvenute, i due responsabili sono stati tratti in arresto e posti a disposizione della Procura della Repubblica di Napoli, che ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del processo con rito per direttissima.

Sono in corso indagini per risalire alle rotte di approvvigionamento del t.l.e. ed individuare eventuali altri responsabili del contrabbando, fenomeno che, dopo un periodo di forte calo, risulta, negli ultimi anni, essere in sensibile ripresa, sia sotto il profilo della vendita al minuto che dei grandi traffici, specie nei territori dei comuni casertani limitrofi all’area metropolitana di Napoli

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