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Contagi in carcere, scontro tra sindacati e direzione

A Poggioreale annunciati 100 casi Covid, ma per la polizia penitenziaria sono oltre 150: "Situazione insostenibile. Unica possibilità far uscire 20mila detenuti in tutta Italia"

Dopo il primo decesso per Covid-19 nel carcere di Poggioreale è scontro sulle cifre relative ai contagi. Se la direzione annuncia un centinaio di casi, per il Sindacato di polizia penitenziaria la situazione è ben diversa: "Secondo i nostri dati abbimo superato i 150 contagi - afferma Aldo Di Giacomo, segretario della sigla sindacale - Napoli è il simbolo del fallimento del Governo sul tema carceri. Allo stato attuale, l'unica soluzione è quella di far uscire almeno 20mila detenuti in tutta Italia, altrimenti il virus si diffonderà". 

Già durante la prima ondata si era parlato di uno svuotacarceri: "Un fallimento totale - sostiene Di Giacomo - dovevano uscire 4mila detenuti con il braccialetto elettronico. Peccato che in Italia non ci siano braccialetti elettronici, così ne sono usciti meno di 200". Aumentano i rischi anche per gli agenti in servizio: "A Poggioreale registriamo 50 agenti contagiati, 75 a Secondigliano. Non ci sono protocolli di sicurezza. Nel carcere di Napoi centro mi segnalano che le mascherine si riutilizzano per più giorni, che nei reparti dove ci sono detenuti in quarantena non ci sono le tute e che anche i caschi non sono personali ma collettivi". 

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