Pizzaiolo ucciso nel 2005: colpevoli condannati a 28 anni
Il ragazzo ammazzato per errore nella pizzeria Donna Amalia alla Calata Capodichino. Il titolare vero obiettivo dei killer: si era rifiutato di servire alcuni giovani in una macchina parcheggiata all'esterno del locale
Ventotto anni di reclusione. Questa la condanna inflitta a Giovanni Di Vaio, Pietro Girletti e Ciro De Vincenzo, i tre imputati per l'omicidio di Giuseppe Riccio, giovane pizzaiolo ucciso il 17 dicembre 2005 nella pizzeria "Donna Amalia" alla Calata Capodichino.
La sentenza è stata emessa oggi dalla prima sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli. In precedenza i tre erano stati condannati all'ergastolo, ma la Cassazione aveva annullato la sentenza disponendo un nuovo processo di appello. I giudici hanno escluso la premeditazione e riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti all'aggravante del motivo futile e abietto.
Riccio fu ucciso per errore con colpi di pistola. Il vero obiettivo degli assassini era infatti il titolare della pizzeria "colpevole" di essersi rifiutato di servire alcuni giovani che erano in una macchina parcheggiata all'esterno del locale.