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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Torre annunziata

Armi e documenti falsi: condannato il ras Ciro Nappo

Inflitti cinque anni e quattro mesi di reclusione all'ultimo latitante del clan Gionta di Torre Annunziata

Cinque anni e quattro mesi di reclusione. È questa condanna inflitta a Ciro Nappo, l'ultimo latitante del clan Gionta di Torre Annunziata, arrestato lo scorso maggio. Il ras dei “valentini” è stato condannato dal Gup del tribunale di Napoli, Isabella Iaselli, nel corso del processo per detenzione illegale d'arma da fuoco e documenti falsi aggravati dalla finalità mafiosa. Proprio l'aggravante ha determinato la durezza della pena nonostante lo sconto di un terzo della pena previsto per la scelta di essere giudicato con rito abbreviato. Difeso dai penalisti, Giovanni Tortora e Gaetano Rapacciuolo, ai suoi danni la Dda aveva invocato una condanna a sei anni di reclusione.

Con lui è stato condannato anche colui che viene considerato il suo vivandiere, Vincenzo Ametrano, a cui sono stati comminati due anni e otto mesi di reclusione. I fatti si riferiscono ai mesi di latitanza di cui Nappo è stato protagonista. La seconda della sua carriera criminale conclusasi con l'arresto dello scorso 26 maggio in un casolare di via Panoramica a Trecase ad opera dei carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata. Nappo si era fatto fare dei documenti falsi ed aveva con sé una pistola semiautomatica Smith & Wesson con matricola abrasa, 39 proiettili calibro nove ed un fucile ad aria compressa caricato a pallettoni. Il suo vivandiere si spostava invece su un Honda Sh sequestrato il giorno dell'arresto.  

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