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Cronaca

Concorsone sospeso dal Tar, la Regione ricorre in Consiglio di Stato

Istanza cautelare accolta, tutto fermo fino a ottobre. Secondo gli autori del ricorso, sarebbe stato violato il principio dell'anonimato nelle prove preselettive

Tanto tuonò che il "concorsone" della Regione venne sospeso. Quasi in concomitanza con l'inizio della seconda prova (partita ieri), il Tar della Campania ha fermato la procedura concorsuale. Una decisione che avrà conseguenze importanti, quantomeno dal punto di vista dei tempi, che a questo punto potrebbero ulteriormente dilatarsi. Intanto Palazzo Santa Lucia ha già annunciato che ricorrerà in Consiglio di Stato.

Il ricorso che ha portato alla decisione odierna dei giudici amministrativi è quello, per diversi candidati esclusi, presentato dallo Studio Legale Leone Fell & C., in cui venivano contestate "le modalità operative con cui il Formez e la Commissione Ripam hanno gestito la selezione". Si tratta del concorso per i profili della categoria D (950 posti(, ma gli avvocati hanno fatto sapere che identico ricorso è stato presentato per quanto riguarda la categoria C, con udienza cautelare fissata al 25 febbraio prossimo.

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"Sussistono i presupposti per l’accoglimento dell’istanza cautelare, sia pure, per quanto si preciserà infra, nei limiti della sospensione della procedura concorsuale in corso, non resistendo i gravati atti alle censure demolitorie dedotte con il primo motivo di ricorso", spiega il Tar. Insomma, tutto fermo fino al prossimo 6 ottobre, giorno in cui è fissata l'udienza per la definizione del processo.

La principale contestazione da parte degli esclusi riguarda il presunto mancato rispetto del principio dell’anonimato delle prove preselettive. "Si tratta di garanzie procedurali che consentono la parità di trattamento tra i candidati e la valutazione obiettiva dei loro elaborati", spiegano i legali cui si deve il ricorso, ovvero "il rispetto del principio risponde all’esigenza di salvaguardare la segretezza degli autori delle prove scritte fino a quando la correzione non sia stata ultimata".

La mancata busta sigillata e i tempi di correzione

Il problema a monte delle presunte irregolarità si deve – secondo i ricorsisti – alle modalità di consegna della prova. I candidati “hanno apposto sul figlio risposte a lettura ottica e sul cartoncino anagrafico due talloncini identici, contenenti medesimo codice a barre e, immediatamente al di sotto, identico codice numero di sei cifre”. Fogli risposte e cartoncini però “non sono stati chiusi in busta sigillata e priva di generalità all’esterno dai candidati, come prescritto peraltro dall’art. 14 del D.P.R. 487/94”, fa sapere lo studio legale cui si deve il concorso, e “il predetto codice numerico, facilmente memorizzabile e identificabile, ha finito per svolgere, almeno potenzialmente, funzione di segno di riconoscimento”. Il Tar ha rilevato anche che nonostante l’utilizzo di sistemi ottici, la correzione delle prove preselettive si è “immotivatamente protratta per tre mesi”.

Stop a tutti i concorsi Formez?

“La violazione dell’anonimato – è la spiegazione di Ciro Catalano, del pool che difende i ricorsisti – è avvenuta per tutti i concorsi gestiti dal Formez e dalla Commissione interministeriale Ripam. Si tratta dunque di tutti i maxi-concorsi che si stanno svolgendo in questo momento in Italia, come ad esempio quello per n. 1052 assistenti alla vigilanza indetto dal Mibac e quello per 2.329 unità indetto dal Ministero della giustizia”.

La risposta della Regione Campania

"In aggiunta ad analoghe iniziative comunicate dal Formez, dalla Funzione Pubblica e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Campania ha dato mandato all’Avvocatura di ricorrere al Consiglio di Stato per chiedere l’immediata sospensiva dell'ordinanza della Quinta Sezione del Tar Campania che ha bloccato la procedura Ripam per il cosiddetto “Concorsone”, gestito dal Formez, per l’assunzione di 950 unità Categoria D presso le pubbliche amministrazioni della Campania. L’amministrazione regionale confida su una decisione positiva da parte del Consiglio di Stato, essendo, la procedura e le modalità di selezione del Concorsone, identiche a quelle attuate dal Formez per altri maxi-concorsi pubblici". Questa la risposta arrivata da Palazzo Santa Lucia nel pomeriggio.

Aggiornato alle 17.50

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