Comunione negata a bimbo autistico, la celebra Sepe: la gioia della mamma
"Questa storia della discriminazione e dell'esclusione deve finire - dichiara Asia Maraucci, presidente de La Battaglia di Andrea"
É stata celebrata direttamente dal Cardinale Crescenzio Sepe la prima comunione del piccolo Massimo, il bambino autistico di Napoli, il cui parroco di quartiere, secondo i genitori, gli aveva negato. Una battaglia vinta dai genitori e per tutti i bambini disabili; spalleggiati fin da subito dall'Osservatorio La Battaglia di Andrea, i genitori del piccolo Massimo hanno vinto questa battaglia, per il loro bambino e per i migliaia di bimbi disabili discriminati. "Questa storia della discriminazione e dell'esclusione deve finire - dichiara Asia Maraucci, presidente de La Battaglia di Andrea - siamo stufi che ogni giorno un bambino viene discriminato, escluso o non trattato come si deve, combatteremo contro tutto e tutti se necessario, siamo stanchi di vedere sempre ingiustizie nei confronti dei disabili, il Cardinale Sepe si é comportato bene, ha dimostrato il suo essere un grande uomo oltre che un buon Cardinale - prosegue Maraucci - ci avrebbe fatto piú piacere se avesse spogliato questo prete, ma può andar bene cosí, speriamo di non vedere piú queste cose, specie da chi dovrebbe portare la parola di Dio. Ci stiamo unendo in massa con tutti i genitori di bambini disabili, da ogni parte d'Italia - conclude Asia Maraucci - piú nessuno discriminerà questi bambini!". "L'emozione é grande - dichiara Mary - mamma di Massimo - abbiamo combattuto per ottenere un diritto di mio figlio, sono felice, ma non era giusto non combattere per ciò che gli spettava, é una grande vittoria per noi, ma una sconfitta per la società; tutto questo ha fatto capire che viene fatto ancora poco o niente per i bambini disabili - prosegue la donna - abbiamo combattuto insieme all'Osservatorio La Battaglia di Andrea ed abbiamo avuto giustizia, tutto questo ci ha forgiato ancora di piú - conclude la donna - da oggi, episodi del genere non dovranno piú succedere, ne a Massimo, ne agli altri bambini disabili d'Italia, é cominciata la nostra rivoluzione, la rivoluzione dei genitori degli "Andrea e dei Massimo" di tutta Italia!".