Colmata Bagnoli, è polemica: "Se non la si rimuove ci vorranno altri 20 anni per la riqualificazione"
Diego Civitillo, presidente della X Municipalità, risponde all'ipotesi lanciata ieri dal commissario di governo Francesco Floro Flores
"Basito". Si definisce così il presidente della X Municipalità Diego Civitillo a proposito di un passaggio di quanto detto ieri da Francesco Floro Flores - commissario di governo per la bonifica di Bagnoli - nel corso della conferenza stampa da lui organizzata. Floro Flores ha lanciato - a margine, ma in modo chiaro - l'ipotesi che all'ultima bonifica da portare a termine, quella della colmata, di fatto si rinunci, questo per velocizzare la riqualificazione (una vicenda oramai trentennale) e per "evitare di correre rischi".
Civitillo però - presidente della municipalità che unisce Bagnoli e Fuorigrotta, da sempre attivista per la restituzione dell'area industriale alla cittadinanza - spedisce al mittente l'ipotesi. "Come ben ricorda il commissario la colmata va rimossa per una legge dello Stato Italiano - spiega - Non è una scelta che spetta a lui o a un qualsiasi tecnico o cittadino".
La conferenza stampa di Floro Flores | VIDEO
"Si sarebbe potuto discutere del problema in sede di cabina di regia (negli ultimi 4 anni) nonché di lunghi e complessi tavoli tecnici che hanno portato all'approvazione del Praru. Praru tradotto in Decreto del Presidente della Repubblica del 06/08/2019", va avanti Civitillo. Praru (per esteso Programma di Risanamento Ambientale e di Rigenerazione Urbana) la cui legittimità sancita da una recente sentenza del Tar, a fronte di un ricorso di Città della Scienza, è stata peraltro ieri rivendicata con orgoglio dallo stesso commissario alla riqualificazione.
Civitillo entra ancora di più nel dettaglio. "Per intenderci - spiega - non ripristinare la linea di costa produrrebbe uno stravolgimento del Praru, sulla basa del quale è stato promosso un concorso di progettazione internazionale recentemente conclusosi. Si può fare? Certamente. È una scelta intelligente? Poco". E questo perché "bisogna nell'ordine: abrogare o modificare una legge dello Stato, ,odificare gli eleaborati tecnici del Praru intanto diventato DPR, riapprovarlo in cabina di regia e fare un nuovo DPR a modifica del precedente. Riprogettare l'utilizzo della colmata a mare".
Il presidente della Municipalità ne fa quantomeno una questione di tempi. "Il commissario non ha detto, quando tra 2-3 anni se ne potrebbe riparlare, quali sono i tempi previsti per fare tutto questo. Ve lo dico io, in Italia e a Bagnoli almeno altri 20 anni".
E spiega che l'intervento è fattibile. "Sono 30 anni che il quartiere attende la riqualificazione dell'area e l'utilizzo in sicurezza della costa che oggi viene presa d'assalto dai cittadini senza che comprendano il rischio che si corre. In questi 30 anni ci si è sempre nascosti dietro la colmata per favorire interessi privati, piuttosto che per questioni di carattere economico e spreco di denaro pubblico. Per altro negli ultimi anni nell'ambito dei tavoli tecnici con Invitalia abbiamo discusso anche tecnicamente della rimozione della colmata (con il parziale riutilizzo della stessa in casse di colmata presso il porto di Napoli). Esistono verbali, conferenze stampa ed addirittura atti parlamentari." "Se scaviamo un po' nel passato invece ricordiamo ancora il folle e costoso accordo quadro Bagnoli Piombino con lo spostamento dei sedimenti presso le casse di colmata della città toscana. Ricordiamo soprattutto che le risorse per la sua rimozione ci sono e sono immediatamente disponibili in quanto mai utilizzate. Esiste una complessità tecnica? Certamente. Ma ricordiamo che Bagnoli non è l'unica area ex industriale al mondo, sono centinaia (se non migliaia) le aree recuperate dopo un passato industriale. Alcune delle quali parimenti complesse se non più complesse. Inoltre i dragaggi di sedimenti contaminati sono costanti e continui (vedi aree portuali che subiscono periodici processi di "interramento"). Quindi mi domando perché mettere in discussione il Praru?".