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Cronaca

Cocaina, dalla Federico II un metodo per tracciarne lo spaccio

Usare la risonanza magnetica per riconoscere le partite di cocaina e tracciarne lo spaccio: il sistema è stato studiato dalla Federico II. "Possibile estendere il sistema ad altre droghe"

Risalire alla provenienza della cocaina, prendendone le “impronte digitali”, attraverso la risonanza magnetica nucleare: la tecnica, messa a punto dal dipartimento di Farmacia dell'Università Federico II di Napoli, è l'ultimo ritrovato in fatto di nuove tecnologie tese alla lotta al narcotraffico. La notizia è apparsa sulla rivista Forensic Science International, della casa editrice Elsevier, in un articolo che illustra l'impiego della risonanza magnetica nucleare come mezzo di tracciabilità delle partite di cocaina.

I ricercatori partenopei - un team guidato dai professori Ettore Novellino e Antonio Randazzo, in collaborazione con il dottor Guido Persico della polizia scientifica di Napoli - hanno esaminato 54 campioni di cocaina sequestrata in differenti periodi e quartieri di Napoli, analizzando le sostanze che provengono dal processo di estrazione dalle foglie di coca e che sono presenti in parte minoritaria nelle partite di cocaina. Queste sostanze possono essere considerate una vera e propria "impronta digitale" della cocaina, capace di fornire informazioni sull'origine della droga e di permettere di confrontare tra loro le diverse partite. I risultati ottenuti hanno consentito di identificare il numero di partite di cocaina trafficate in città, di stabilire in quale periodo sono state trafficate ed in quali quartieri.

"La risonanza magnetica nucleare - afferma Novellino - permette di tracciare il percorso di una partita di droga dalla sua origine, fino al momento in cui viene distribuita nel luogo dello spaccio. Questa metodica per l'analisi delle droghe da strada rappresenta concretamente uno strumento di ausilio alle forze dell'ordine di importanza strategica nel lavoro investigativo ed è immediatamente estensibile anche ad altre droghe come l'eroina, l'hashish e la marjuana".

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