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Cronaca

Forum delle Culture, Claudio de Magistris rinuncia all'incarico

I chiarimenti dopo le polemiche dei giorni scorsi. "Il mio percorso l'ho fatto sempre seguendo ideali e passioni e quello che ho costruito, ad oggi, è per me motivo di soddisfazione e forza. E per questo non devo ringraziare nessuno"

"Ho assistito da fuori Napoli al dibattito che si è aperto in merito ad un mio possibile coinvolgimento nel Forum Universale delle Culture 2013, con contratto remunerato in qualità di responsabile organizzativo. Al mio rientro mi sono concesso un giorno di riflessione e adesso vorrei chiarire alcune cose in relazione a quella che è stata semplicemente un'ipotesi, non avendo mai visto o ricevuto alcuna reale proposta. Anticipo che non ho alcuna intenzione di accettare incarichi, retribuiti o meno, per il Forum". Così Claudio de Magistris, fratello del sindaco di Napoli, sul suo profilo Ffacebook dopo le polemiche dei giorni scorsi.

"La motivazione non è figlia dell'accusa di favoritismo familiare, che pure e' circolata in questi giorni, e che contesto fortemente. Il mio cognome è per me motivo di orgoglio, ma certo non fonte di guadagno. Il mio percorso - lavoro da oltre vent'anni- l'ho fatto sempre seguendo ideali e passioni e quello che ho costruito, ad oggi, è per me motivo di soddisfazione e forza. E per questo non devo ringraziare nessuno. Cerco di permettermi il lusso della coerenza e della dignità prima di tutto. La mia famiglia non è e non sarà quella in cui troverete assunzioni a vita clientelari, consulenze d'oro, ingiustificate prebende o altro. Siamo persone semplici e perbene: queste cose noi le combattiamo. Cercate pure altrove. Non è neanche, la mia, una reazione causata dalla gazzarra a cui hanno partecipato in tanti portando, in alcuni casi con cattiveria e grandissima ipocrisia, non il loro pensiero, bensì il loro pregiudizio. Una gazzarra che è altra cosa dal dibattito sincero e onesto, che pur comprendo, sull'opportunità politica del mio ruolo nel Forum. Non è neanche dovuta alla volontà di evitare che Luigi, che ha sempre espresso contrarietà verso forme di contrattualizzazione da parte del Comune, fosse linciato dal "primo" di passaggio, magari per strumentalizzazione politica".

E ancora: "La motivazioni che mi porta ad escludere un contratto è che, assistendo al dibattito di questi giorni, ho capito che un mio coinvolgimento nell'organigramma sarebbe diventato capro espiatorio di qualsiasi episodio legato all'evento e motivo di acuirsi delle dannose diatribe politiche che logorano e annoiano la città da anni. Sarebbe veramente difficile lavorare con serenità in questo contesto e rischierei, quindi, di danneggiare chi con passione si sta dedicando a mettere in piedi struttura e programma del Forum. Un Forum che ha avuto una storia molta sofferta, la stessa storia che avrebbe dovuto spingere ad un dignitoso silenzio quanti, invece, in questi stessi giorni, hanno scelto ipocritamente di pontificare. Riassumendo in breve alcuni aspetti significativi. Prima una fondazione, legata alla precedente amministrazione, che partiva avendo speso già tanto e con più di un milione di euro di debiti a discapito di enti, associazioni e professori di scuola; poi l’accordo che ha visto l’Ente regionale avere più peso nella fondazione; poi la riduzione drastica dei fondi: 250 milioni di euro, poi 150, poi 56, poi 25 e poi 16. Per la precisione 11 milioni per la città: 5 infatti sono trattenuti dalla Regione per eventi da gestire fuori città con le proprie società inhouse, a corollario di tanti soldi impegnati, sempre dalla Regione, nel cosiddetto "Verso il forum delle culture": Festival ed altre iniziative sostenute con fondi europei. Non tralasciando, infine, melina e pasticci amministrativi che hanno fatto si che la delibera 'madre' fosse approvata dalla Regione in luglio, cioè mesi dopo dalla data originariamente prevista per l'inaugurazione (primavera 2013), ovviamente poi rinviata a causa di tale ritardo. Nonostante questa storia sofferta, il Forum è comunque una opportunità per Napoli e la Campania. Anche da semplice cittadino, infatti, sono fiducioso che tutti i soggetti interessati possano continuare a lavorare in sinergia istituzionale per la migliore riuscita dell'evento. Per quanti continuano, invece, ad interrogarsi su cosa abbia intenzione di fare, tengo a precisare che, valutando proposte e idee che mi sono giunte in questi mesi, non verrà meno la mia partecipazione attiva al progetto politico di cambiamento, a cui fin dall'inizio ho contribuito".

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