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Cronaca

Clan Polverino, 7 arresti: tre latitanti e quattro fiancheggiatori

I tre latitanti, raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, furono stanati tra l'autunno 2016 e l'estate 2017. A loro provvedevano i quattro fiancheggiatori, che assicuravano vitto e alloggio nella provincia romana

Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli ha dato esecuzione a due ordinanze emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di  Napoli e dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma su richiesta delle Procure Distrettuali Antimafia di Napoli e Roma. Le indagini, coordinate dalla due Procure Distrettuali in stretta collaborazione fra loro, hanno permesso la cattura di una rete di insospettabili fiancheggiatori del clan Polverino attiva sul territorio campano e su quello laziale che ha assicurato la latitanza degli esponenti di vertice del clan e, in particolare, di Giuseppe Simioli, Carlo Nappi e Giuseppe Ruggiero, anch’essi attinti da ordinanza in carcere per possesso di documenti di identificazione falsi. L’ordinanza emessa dal GIP di Napoli dispone l’arresto di 4 persone. 

Giuseppe Simioli, Carlo Nappi e Giuseppe Ruggiero (inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia) che dovranno rispondere della detenzione, durante la latitanza, di documenti contraffatti forniti loro da altri soggetti (due dei quali raggiunti dalla misura cautelare del divieto di dimora in Napoli e provincia). Il quarto arrestato, il 58enne L.V., è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa: avrebbe messo a disposizione del sodalizio criminale un insediamento industriale a Pomezia per lo stoccaggio di 1.500 kg. di hashish provenienti dalla Spagna, sequestrati nel 2012, e consentito, mediante la stipula di un contratto di affitto, che in una villetta della zona industriale di Pomezia si nascondessero Giuseppe Ruggiero e Carlo Nappi, entrambi latitanti ed esponenti di rilievo del clan; avrebbe, inoltre, fornito appoggio logistico al latitante Giuseppe Simioli, altro elemento di spicco dei Polverino, trovandogli un’abitazione in località Pavona di Albano Laziale, procurandogli viveri e cure e prodigandosi per i suoi spostamenti.

Le indagini, che hanno permesso di raccogliere indizi di reità a carico degli indagati, sono il risultato di un complesso lavoro di analisi fatto dagli investigatori a seguito della cattura di Carlo Nappi e Giuseppe Ruggiero avvenuta il 14 settembre 2016 in una villetta nei pressi di Pomezia; erano ricercati dal 2011 in relazione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea per associazione di tipo mafioso, estorsione e traffico internazionale di droga. Il provvedimento emesso dal GIP di Roma, invece, scaturisce dalle investigazioni connesse alla cattura di Simioli Giuseppe, il 26 luglio 2017, quando i Carabinieri di Napoli insieme ai “Cacciatori” di Calabria e ai colleghi di Ronciglione (VT) lo hanno catturato nel corso dello spostamento da una lussuosa villa di Campagnano, un vero e proprio resort di lusso completo di vasca idromassaggio e di comfort di ogni genere, verso un nuovo covo di Viterbo. Le indagini hanno permesso di raccogliere indizi di colpevolezza a carico di 3 indagati che hanno fornito al latitante assistenza logistica e materiale, provvedendo, mediante intestazione a se stessi o a terzi, a stipulare contratti di affitto di immobili nella provincia di Roma e Viterbo e a soddisfare le sue esigenze, tra le quali le prenotazioni di esami medici di laboratorio.

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