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Arresti Mazzarella, raid nel negozio: la furia del clan /VIDEO

Un colpo duro sferrato contro il clan Mazzarella. Sono quattordici gli arresti, più altre tre persone ai domiciliari. Diversi i crimini contestati al sodalizio, compreso un agguato del 3 febbraio 2015 cui scmpò per miracolo un bambino di due anni.

L'operazione è stata condotta dalla polizia. Associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, lesione personale, minaccia, violenza privata, danneggiamento, detenzione e porto illegale di arma sono i capi di imputazione per i 17 criminali. 

Fondamentale il contributo dei collaboratori di giustizia, che hanno inchiodato il clan operante nel quartiere di San giovanni a Teduccio. "La famiglia" è stata in grado di riorganizzarsi dopo gli arresti dei vertici e di riconquistare territorio a discapito degli storici rivali del clan Rinaldi. 

Il 3 febbraio 2015, a seguito di una lite per motivi passionali con la famiglia Capodanno, alcuni esponenti dei Mazzarella hanno crcato di ucciderli con colpi d'arma da fuoco in un negozio di loro proprietà. In quell'occasione, un bambino di due anni si salvò per miracolo. MA le indagini hanno accertato anche un'estorsione ai danni di un soggetto, reo di non aver versato al clan una parte dei 100.000 euro, provento di un furto perpetrato ai danni della banca Unicredit di Napoli il 3 maggio 2015. 

Tra gli episodi contestati c'è anche il danneggiamento dei locali di un esercizio commerciale di S. Giovanni, gestito da un nipote di Ciro Rinaldi, capo dell’omonimo clan, avvenuto il 22 giugno 2015. Nel video, è possibile vedere due affiliati ai Mazzarella che, utilizzando mazze da baseball, distrussero e danneggiarono i beni e le strumentazioni.

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