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Cronaca Acerra

Don Riboldi e la sua lotta alla camorra: proposta la cittadinanza onoraria

Il la giunta del Comune di Acerra ha proposto al consiglio di rendere omaggio all'uomo di Chiesa che fu vescovo della cittadina in un periodo particolarmente difficile

Monsignor Antonio Riboldi cittadino onorario di Acerra. È questo l'oggetto della delibera che la giunta comunale ha proposto al consiglio. La proposta arriva “per la sua preziosa attività pastorale svolta nella Diocesi di Acerra e nell’intero territorio, per l’impegno e la passione profusi nella battaglia contro la camorra locale”.

“Un alto impegno nel perseguire i valori intramontabili dell’uomo – prosegue l'atto prodotto dall'amministrazione della cittadina – diffondendo nella sua opera quotidiana la cultura della pace, della giustizia e dell’equità sociale come virtù che devono guidare ogni uomo, per il bene di tutti. La sua opera per la città è stata di grande utilità, per continuare sempre di più sulla strada della legalità già intrapresa, lasciando un buon segno in tutta la Diocesi”.

Il riconoscimento viene attribuito anche in considerazione che il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna, ne ha recentemente rinnovato al Comune la richiesta. “Monsignor Riboldi – spiega Di Donna - venne come vescovo di questa Diocesi nel lontano 1978 e si assunse l’onere di guidarla dopo diversi anni di vacanza diocesana. Conosciamo tutti la fatica che dovette affrontare per 'ricostruire' la Diocesi, soprattutto come chiesa viva e partecipata. Con il suo impegno ecclesiale e civile egli ha legato il suo nome alla città, al punto tale che quanto, ancora oggi, si cita il nome della città di Acerra, lo si associa immediatamente a quello di Monsignor Riboldi”.

Inoltre Riboldi, prosegue il vescovo di Acerra “è stato realmente pastore 'defensor civitas', soprattutto nel suo impegno contro la camorra; con la sua testimonianza e la sua predicazione ha dato un notevole contributo al progresso civile della città”.

Il sindaco Raffaele Lettieri ha così commentato: “La proposta al consiglio di conferire la cittadinanza onoraria ad una personalità di alto valore come Monsignor Antonio Riboldi avviene in una giornata particolare, quella dedicata al ricordo di un altro uomo della Chiesa, don Giuseppe Diana, che ha lottato anch’egli contro la sopraffazione della camorra. Un filo comune lega i due: Don Antonio Riboldi nel 1982 parlando ad Ottaviano in presenza di alcuni ragazzi di Acerra, pronunciò la famosa frase 'per amore del mio popolo non tacerò', e con lo stesso titolo Don Diana scrisse una lettera diffusa a Natale del 1991. La nostra amministrazione ha voluto rendere così omaggio all’esempio di Don Riboldi e a quello di Don Diana”.

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