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Cronaca

Ciro Esposito, prima di morire riconobbe il suo assassino: la testimonianza audio

A registrare con un telefonino le parole del ragazzo, pochi giorni prima che entrasse in coma, è sua madre Antonella Leardi insieme alla criminologa Angela Tibullo

Si è conclusa in questi giorni l'inchiesta sui fatti di Roma del tre maggio 2014, il tragico giorno in cui – prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina all'Olimpico di Roma – Ciro Esposito fu colpito da un proiettile che gli sarebbe poi risultato fatale. Il pm Albamonte ha notificato l’avviso di chiusura indagine a Daniele “Gastone” De Santis, l'ultras neofascista della Roma accusato di omicidio nel caso di Ciro Esposito e di tentato omicidio nei confronti di Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, le altre due persone a cui sparò.

Intanto, spunta una registrazione audio in cui parla il giovane tifoso del Napoli, durante il drammatico ricovero in ospedale, pochi giorni prima che perdesse definitivamente conoscenza. Un documento inedito, rimasto fino ad ora solo nel fascicolo dell'inchiesta. A registrare con un telefonino la testimonianza del ragazzo, è sua madre Antonella Leardi. Con la donna, la criminologa Angela Tibullo, consulente per la parte civile dai legali che assistono Ciro, gli avvocati Angelo e Sergio Pisani.

A darne notizia è Giuseppe Crimaldi dalle pagine del Mattino. Ciro, si legge sul quotidiano partenopeo, riconobbe in foto il suo assassino.

Ed ecco uno spaccato della registrazione, ascoltabile sulla versione on line del Mattino:

Tibullo : «Perché ti trovi qua?»
Ciro: «Perché mi hanno sparato».
Tibullo: «Quando?»
Ciro: «Quando sono andato a vedere la partita».
Tibullo: «Ma tu lo avevi il biglietto per andare allo stadio, dove l’avevi comprato?» Ciro: «Dove abito io».
Tibullo: «E tu dove abiti?»
Ciro: «A Napoli»
Tibullo: «Senti Ciro, ti ricordi fisicamente questa persona vestita di nero, un po’ ciccione?»
Ciro: «Era piu’ di una persona…»
Tibullo: «Ti ricordi com’erano vestite?»
Ciro: «Coi caschi».
Tibullo: «Ma tutti o alcuni si e alcuni no?... mi dici sì per dire che c’era qualcuno che non ce l’aveva? …ok Tibullo: e poi che ha fatto questo ti ha dato due schiaffi?»
Ciro: «Mi ha sparato»
Tibullo: «Perché ti ha sparato, Ciro?»
Ciro risponde, ma l'audio non è comprensibile, e allora Tibullo traduce: «Hai incontrato questo che non stava bene con la testa, ha preso la pistola e ha sparato….ma questo che ti ha sparato ha preso così la pistola e ti ha sparato o stavate urlando o è caduto? Era a terra, era alzato?»
Ciro: «In piedi e a terra».
Tibullo: «Quindi sei partito, sei arrivato a Roma, ti stavi incamminando per andare a vedere ‘sto Napoli e uno è arrivato e ti ha sparato…ed erano tanti, giusto? E avevano i caschi tranne uno, mi hai detto? Ma questo qua la pistola da dove l’ha presa? Da qua? Ok. Ma l’hai sentito parlare?»

Ciro: «Aveva l’accento del Lazio».

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