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Cronaca

Pendolari, che vita d'inferno. E la Circumvesuviana chiede scusa

Ritardi, corse soppresse e rincaro biglietti. I dipendenti dell'azienda si rivolgono agli utenti in un comunicato. L'appello ai cittadini: "Scrivete tutti alla Regione Campania, vera colpevole di questo caos"

Grossi disservizi per gli utenti della Circumvesuviana. Biglietto rincarato da 1 euro ad 1, 20 euro, ma soprattutto corse soppresse e ritardi sempre più frequenti.

I lavoratori dell’azienda di trasporti, che copre tutta l’area vesuviana, però non ci stanno ad assumersi unilateralmente le colpe e così in tutte le stazioni ecco comparire nei giorni scorsi un manifesto di “scuse agli utenti”, un comunicato che è anche un appello alla cittadinanza a scrivere alla Regione Campania, vera responsabile di tutto questo caos, secondo il parere dei dipendenti della Circumvesuviana.

“I Lavoratori della Circumvesuviana chiedono scusa per colpe non loro. Chiedono scusa per i treni che vengono soppressi. Chiedono scusa per quelli che vi costringono a viaggiare come sardine. Chiedono scusa per i ritardi che vi fanno arrivare tardi al lavoro o a scuola. Le colpe non sono nostre. Le colpe sono delle scelte politiche che tolgono risorse economiche al trasportopubblico locale, con tagli che non permettono l’acquisto di materiale di ricambio per la manutenzione ai treni; infatti più della metà sono fermi in officina. La nuova amministrazione regionale, ha decurtato di 90 milioni di euro i fondi del trasporto regionale; tali tagli graveranno sulle aziende di trasporto su ferro per ben oltre il 15% obbligando le aziende a tagliare i servizi. Questi tagli costringeranno la Circumvesuviana, al pari delle altre aziende di trasporto, ad eliminare molte corse giornaliere. La Regione Campania, nel mentre toglie risorse alle aziende e costringe le stesse a ridurre i servizi, ha stabilito un aumento generalizzato del prezzo del biglietto, della serie più paghi e meno viaggi.” È quanto si legge nel comunicato firmato FILT-CGIL FIT-CISL UILT R.S.U. CIRCUMVESUVIANA all'interno del quale i lavoratori aggiungono anche la richiesta a tutti gli utenti di fare sentire la propria voce alla Regione Campania, attraverso l’indirizzo e-mail, per fare capire che il trasporto è una risorsa su cui investire e non uno spreco da tagliare.

L’impressione che se ne ha però è sempre la stessa: nell’eterna lotta tra le aziende e le Istituzioni campane, il cittadino napoletano continua a pagare un costo troppo alto e non ci riferiamo al biglietto che rincara, ma all’assenza o al malfunzionamento di quei servizi basilari per condurre un’esistenza tranquilla, assolvere al meglio ai doveri quotidiani e veder rispettati i propri diritti.

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