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Cronaca

Di Nocera: "Un altro cinema che se ne va, lo hanno sepolto. Mi chiedo cosa stia aprendo ora"

L'ex assessore comunale in un post Facebook non nasconde la sua delusione per la definitiva chiusura del cinema Agorà di via Guantai Nuovi

"Guardatele bene queste foto. Lo hanno coperto, lo hanno sepolto: un altro cinema che se ne va. E’ (era) il Cinema Agorà di Via Guantai Nuovi. E’ un lutto, davvero, non solo perché è l’ennesimo cinema che perdiamo, non solo perché è la sala dove ho visto tanti film ai tempi dell’università, quando si chiamava ancora Mignon, ma perché mi sento direttamente colpita. Già quando da assessore avevo provato a parlare con l'ANMIG (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra) proprietario di tutto lo stabile e anche del cinema, affinché non rinnovasse il contratto con i gestori di quella sala a luci rosse, in pieno centro, di fronte alla questura, che mi sembrava, sia detto senza moralismi, un po' uno schiaffo alla città. Ma niente, non ci sono riuscita. Poi il Covid ha dato la mazzata anche a quel cinema porno e quel famoso contratto è stato chiuso. Allora abbiamo inseguito davvero il sogno di recuperare la sala. Con l’assenso dell’ANMIG abbiamo scritto un progetto, affrontato i costi di uno studio di fattibilità, ma soprattutto abbiamo trovato dei finanziatori ed il sostegno della Fondazione CON IL SUD. Una rete di operatori e professionisti sarebbe stata pronta a progettare il futuro di una casa del cinema e della cultura della città di cui si parla da trenta-quarant'anni. Ma mentre dialogavano con noi e la Fondazione, i signori dell’ANMIG, che gestiscono questo piccolo/grande potere di disporre di beni immobili in tutto il Paese, hanno ceduto il Cinema Agorà, il nostro cinema, ad un gruppo di imprenditori lombardi per farci, sembra, una struttura ricettiva. Allo stesso Sindaco di Napoli, che ha scritto all’Ente per esprimere la propria preoccupazione per il futuro del cinema, i signori dell'Anmig non hanno potuto che limitarsi a generiche rassicurazioni circa su l'utilizzo della struttura. Ci sono passata qualche giorno fa. Praticamente, mentre vi scrivo, sono iniziati i lavori. Mi piacerebbe sapere se sono in possesso delle autorizzazioni per trasformare una sala cinematografica che peraltro risale agli anni Venti e se sono rispettati tutti i vincoli per un bene architettonico di tale rilievo storico e culturale. Tutto succede così a Napoli, davanti al nostro naso, mentre si tengono grandi discorsi sull’identità e i primati di Napoli, il primo "milanese" che arriva fa saltare il banco, con buona pace di chi si batte, e si è battuto, anche a mani nude se necessario, per una crescita civile reale della città e per creare occasioni di cultura pubblica e condivisa. Sono sommersa da un senso di amarezza. Ma, come sempre, non ci fermeremo".

Scrive su Facebook Antonella Di Nocera, ex assessore, educatrice, promotrice culturale e produttrice di cinema, sul sogno infranto di veder rinascere quella sala cinematografica. Ora ci si chiede cosa stia aprendo dalle sue ceneri.

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