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Cronaca

“Cicciona napoletana”: l'insulto della prof di Ancona ad una 13enne

La ragazza, dopo la frase della sua insegnante, non ha mangiato per due settimane. Indebolita, è svenuta in aula durante le lezioni. La madre: "Comportamento inammissibile per un educatore"

Discriminazione a scuola, un caso - riportato da AnconaToday - che fa riflettere se si pensa alle conseguenze che poteva avere ed al fatto che a rendersene protagonista sia stata un'insegnante. L'episodio ha avuto luogo ad Ancona, alla scuola Donatello: lei, la vittima, è una ragazzina di 13 anni, di origini napoletane. Parlando con sua cugina all'uscita da scuola aveva saputo che una sua insegnante, una supplente, l'aveva chiamata “quella cicciona di Napoli”.

In un primo momento non aveva voluto crederci, poi man mano le altre sue amiche hanno confermato. Profondamente colpita da quanto detto dal docente, la ragazzina ha smesso di mangiare, perdendo in meno di due settimane quasi dieci chili. Fino a ieri, quando le forze l'hanno abbandonata ed è svenuta durante le lezioni, a pochi minuti dalla campanella.

La ragazza è stata ricoverata in ospedale, se la caverà. Sua madre però è particolarmente delusa: “Si tratta di un fatto grave – ha commentato – Non ammetto un comportamento del genere da parte di educatori. Dopo quel fatto mia figlia è dimagrita quasi dieci chili”.
Qualche giorno fa la studentessa aveva confessato quanto fosse accaduto al vicepreside, che ha commentato: “Una cosa inaudita, stavamo compiendo accertamenti. Ma non vorrei che ci trovassimo di fronte ad una battuta interpretata male”.

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