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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Napoli ha un nuovo vescovo: Monsignor Domenico Battaglia, il "prete degli ultimi"

Cinquantasette anni, nativo di Satriano (Calabria), Battaglia succede al cardinale Crescenzio Sepe. Felice anche de Magistris

Oggi è ufficiale: Napoli ha un nuovo vescovo. E' Domenico Battaglia, 57enne di Satriano (Catanzaro): sarà lui a guidare la Chiesa di Napoli. Noto per le sue battaglia anticonformiste e anticapitaliste ("Il prete degli ultimi"), Battaglia piace molto a Papa Francesco. Succede al Cardinale Crescenzio Sepe, che aveva raggiunto i limiti d'età. Oggi in Curia c'è stato l'annuncio ufficiale durante l'attesa conferenza stampa. 

Battaglia è stato nominato vescovo cinque anni fa proprio da Papa Bergoglio. Il Cardinale Sepe lascia dopo oltre 16 anni in carica, da maggio 2006 a dicembre 2020. Don Battaglia era finora Vescovo di Cerreto-Sannita-Telese-S. Agata de’ Goti. Il Cardinale Crescenzio Sepe sarà amministratore apostolico fino all’ingresso del nuovo Pastore. 

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Battaglia è stato ordinato sacerdote nel 1988, a 25 anni. E' stato Rettore del Seminario Liceale di Catanzaro, parroco della Madonna del Carmine a Catanzaro, Direttore dell'Ufficio Diocesano per la "Cooperazione Missionaria tra le Chiese". Fino al 2015 ha ricoperto l'incarico di Presidente nazionale della Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche. 

De Magistris

"Sono molto felice della nomina di Don Mimmo Battaglia ad Arcivescovo di Napoli. Ho conosciuto personalmente Mimmo Battaglia quando ero magistrato in Calabria e ne ho sempre apprezzato la sua costante vicinanza ai più fragili e ai più deboli. Uomo semplice ed umile ma dotato di forte carisma e personalità. Credo possa incarnare al meglio il verbo profondo di Papa Francesco. A Don Mimmo Battaglia garantiremo la massima cooperazione possibile con l’obiettivo dell’unità del popolo napoletano in un momento così difficile. Insieme lavoreremo per diminuire disuguaglianze e per la costruzione di una sempre più forte fratellanza di comunità. A Don Mimmo Battaglia diamo il benvenuto nella nostra amata città dal cuore immenso.” Lo afferma il Sindaco Luigi de Magistris

Le reazioni

"Domenico Battaglia è un autentico pastore. Una guida spirituale capace di immergersi nella storia delle persone, a cominciare dalle più fragili, povere, dimenticate. Un pastore anche per molti giovani, di cui sa intercettare bisogni, aspirazioni, inquietudini. Un punto di riferimento. E insieme un testimone concreto e coerente del Vangelo: poche parole e tanti fatti, quei fatti incarnati nella Parola di Dio". Così don Luigi Ciotti, presidente di Libera, sulla nomina di Domenico Battaglia come nuovo arcivescovo di Napoli. 

"A Monsignor Battaglia, a don Mimmo, gli auguri più affettuosi di buon ministero pastorale. In una realtà come Napoli, e in tempi così difficili per il coronavirus, un Arcivescovo da sempre vicino agli ultimi e attento ai problemi sociali è benvenuto: è la persona giusta". Così, in un post su Facebook, Antonio Bassolino. (ANSA). SS 12-DIC-20 15:45

"Il nostro cordiale benvenuto al nuovo arcivescovo metropolita di Napoli, Domenico Battaglia, al quale vanno gli auguri per l'alta responsabilità pastorale che lo attende, con l'auspicio di una proficua collaborazione per il bene delle nostre comunità". Lo afferma il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dando il benvenuto al nuovo arcivescovo di Napoli. " Rivolgiamo - aggiunge De Luca - un saluto affettuoso al cardinale Crescenzio Sepe, che lascia una traccia profonda per quanto ha fatto durante il suo ministero".

Autentica amicizia e una straordinaria collaborazione istituzionale mi legano a Monsignor Domenico Battaglia che Papa Francesco ha voluto porre alla guida della Chiesa di Napoli. La notizia è motivo di orgoglio per la nostra Regione Campania e per il Sannio che ha avuto il privilegio di averlo come vescovo della Diocesi di Cerreto - Telese - Sant'Agata de' Goti. In questi anni ho avuto modo di apprezzare le sue grandi doti di Pastore ma anche di uomo molto sensibile ed attento soprattutto agli ultimi. Una dedizione, la sua, che ha avuto sempre un comune denominatore: i più fragili, i più indifesi, gli invisibili. La sua costante attenzione per gli ultimi, per gli esclusi, per lo straniero, per quanti sono offesi nel basilare diritto della dignità individuale e sociale lo ha portato nelle strade dell’emarginazione e della sofferenza". Così Erasmo Mortaruolo, Consigliere regionale della Campania.

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