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Il processo

La chat shock dei carabinieri dopo l'omicidio di Cerciello Rega: “Fategli fare la fine di Cucchi”

Rese pubbliche le conversazioni tra i militari subito dopo l'arresto di di Gabriele Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder

Sono frasi sconvolgenti quelle che stanno venendo fuori dalle chat intercorse tra i carabinieri subito dopo l'arresto di Gabriele Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder, accusati dell'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. A renderle pubbliche è il processo che si sta celebrando a carico di Fabio Manganaro, il militare finito a giudizio per aver bendato Hjorth dopo l'arresto. Dinanzi al giudice monocratico sono state raccolte le conversazioni avvenute tra i militari del comando che di lì a poco avrebbe accolto i due arrestati. Parole agghiaccianti di cui ha dato conto il Corriere della sera e che non lasciano spazio a fraintendimenti.

Quando sono stati arrestati i due indagati uno degli operanti ha scritto nella chat dei colleghi: “Li abbiamo presi, stiamo venendo al reparto” per annunciare la cattura. È da quel momento che sono partite una serie di frasi agghiaccianti. “Ammazzateli di botte”, “speriamo gli fanno fare la fine di Cucchi”, “non mi venite a dire arrestiamoli e basta. Devono prendere le mazzate. Bisogna chiuderli in una stanza e ammazzarli davvero”. Parole che suonano tetre ancor di più se associate al nome di Stefano Cucchi. Addirittura c'è chi arriva a dire “bisogna squagliarli nell'acido”, parole che fanno male se pronunciate da persone che indossano una divisa che ha sacrificato uomini nella lotta alla mafia che usava questi metodi.

Immediata la reazione dell'Arma che ha affidato a una nota del comando generale le sue parole di stigmatizzazione. “L'Arma dei carabinieri ha appena appreso che, nell'ambito del processo a carico del maresciallo capo Fabio Manganaro, per la vicenda del bendaggio di Gabriele Natale Hjorth, sono stati depositati atti di un consulente esterno della procura, relativi a contenuti di alcune chat intercorse tra militari dai toni offensivi ed esecrabili. Non appena gli atti con i nominativi dei militari coinvolti saranno resi disponibili, l'Arma avvierà con immediatezza i conseguenti procedimenti disciplinari per l'adozione di provvedimenti di assoluto rigore” cita testualmente la nota.

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