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Pazienti occupano il Centro Asl: "Spariti 300mila euro per il semiconvitto?"

Una decina di donne, affette da bulimia, anoressia e altre patologie legate al cibo, si è barricata nei locali della struttura di Soccavo dedicata ai disturbi alimentari: "Dal 2017 ci sono fondi stanziati, ma non è stato realizzato ancora nulla"

E' durata oltre quattro ore l'occupazione del Centro per i disturbi alimentari dell'Asl Napoli 1 da parte di un gruppo di pazienti. Si tratta di donne, affette da bulimia, anoressia e altre patologie legate al cibo che si sono barricate all'interno di alcuni locali della struttura di via Adriano, a Soccavo. Alla base della protesta la mancata realizzazione di una struttura semiresidenziale dove potessero consumare i pasti: "Per le nostre patologie - spiega Manuela Sorice, una delle utenti - l'alimentazione è una parte importante della terapia. Per questo motivo, il semiconvitto sarebbe stato molto importante per il nostro percorso. Nel 2017 sono stati stanziati dei fondi per realizzarlo, ma fino a oggi non abbiamo visto nulla. La direzione ci dice che ha speso questi solidi, ma non si capisce perché li hanno utilizzati per altro". 

I fondi cui fanno riferimento le manifestanti sono quelli di una delibera della Regione Campania che seguiva le indicazioni del Ministero della Salute: "Erano 312 mila euro - precisa Carlo Spirito, avvocato di Federconsumatori Campania - e abbiamo chiesto più volte all'Asl di dirci come sono stati spesi senza avere risposta. Come se non bastasse, non esiste nessun nuovo progetto e, quindi, non abbiamo idea se questo semi-convitto verrà realizzato e in che tempi". 

Nel frattempo, i pazienti lamentano un peggioramento delle cure, come già denunciato mesi fa a Napolitoday: "La situazione è delicata soprattutto per le ragazze dai 20 ai 25 anni - prosegue Manuela Sorice - Sono quelle che hanno sofferto maggiormente per la riduzione del numero di sedute in questo Centro". 

Per sgomberare i locali è stata necessaria l'intermediazione della polizia. Le pazienti hanno avuto un incontro con la dirigente della struttura, Laura Russo, che però non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Curiosità: la Russo è subentrata alla guida del Centro solo da pochi mesi, sostituendo il marito Fedele Maurano, colui che ha materialmente deciso di non spendere i 300mila euro per il semi-convitto.

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