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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Senzatetto in aumento, i dati della Comunità di Sant'Egidio

I volontari ne hanno contati 150 in più rispetto ai 700 dei primi due mesi del 2014. Presentate proposte per migliorare la loro situazione e la nuova edizione della "Guida per i senza fissa dimora"

È un'operazione molto complessa censire i senza tetto di Napoli e provincia. Ci stanno provando i volontari della Comunità di Sant'Egidio, che hanno registrato un aumento – rispetto allo scorso anno – delle persone da loro incontrate ed aiutate con distribuzione di pasti caldi. Da gennaio all'ultima settimana di febbraio ne hanno contati 850, 150 in più rispetto allo stesso periodo del 2014.

Uomini per l'89% dei casi, il restante 79% del totale stranieri. La fascia di età prevalente è quella adulta compresa tra 35 e 64 anni, il 55% degli incontrati. Vivono in baracche (31%), porticati, alloggi precari o stazioni della metropolitana e – per fortuna – pare che sia in diminuzione la loro dipendenza dall'alcol (dal 27 nel 2013 al 21% del campione nel 2015).

In attesa della visita di Papa Francesco, Benedetta Ferone, responsabile del servizio per gli homeless, e Antonio Mattone, portavoce partenopeo della Comunità, hanno presentato per tutti loro la “Guida per i senza fissa dimora”, un piccolo manualetto gratuito in 3mila e 500 copie con servizi pubblici e privati, associazioni, mense, centri d'accoglienza, ambulatori, ma anche centri per l'impiego, agenzie interinali, centri ascolto, centri dei servizi sociali territoriali, centri regionali di servizio per le dipendenze, comunità di recupero, centri e scuole d'italiano per immigrati e biblioteche.

Dalla Comunità arrivano anche proposte per migliorare la situazione: implementazione dell'accoglienza a bassa soglia; aumento dei posti letto; dimissioni ospedaliere protette; prevedere un ricovero alternativo per i senza fissa dimora fragili che escono dall'ospedale; attuazione della nuova delibera relativa alla residenza anagrafica (istituita dal Comune nel 2003 poi sospesa di fatto da circa due anni).

“Napoli ha le risorse per rispondere alle domande poste dall'esclusione sociale – Ferone e Mattone – e per questo facciamo oggi appello a tutti uomini e donne, politici, associazioni, enti privati, singole persone perché mettano a disposizione le risorse necessarie per creare un fronte di resistenza alla povertà”.

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