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Cronaca

Coronavirus, il Comune prima vieta e poi consente le tumulazioni

In mattinata il Comune di Napoli aveva diramato l'ordine di evitare le tumulazioni. I seppellitori si sono ribellati e così il Comune ha fatto dietrofront

Il Comune di Napoli avrebbe, questa mattina, manifestanto la volontà  - per evitare assembramenti e possibili nuovi contagi da Coronavirus - di vietare la tumulazione delle ceneri. La notizia, confermata dagli addetti ai lavori, oltre al già esistente divieto per i familiari di accompagnare i propri cari estinti all'interno del cimitero per la cremazione (regola già in vigore da una settimana: al massimo due persone per volta), non avrebbe più consentito la successiva tumulazione. 

Aggiornamento ore 14:40. Dopo le numerose lamentele del personale che opera nei cimiteri - soprattutto dei seppellitori - però, il Comune ha rettificato la propria decisione. Dunque tumulazioni ancora consentite. A far tornare sui propri passi l'amministrazione sono stati i lavoratori, che avrebbero perso - sostengono fonti interne - il 70% del lavoro. 

Polemica tra le imprese funebri

"Siamo d'accordo con il dietro front del Comune. Vietare le tumulazioni sarebbe stata una pessima notizia per i familiari dei defunti", spiega l'imprenditore Fabio Bellomunno. "In questo modo almeno si può garantire la tumulazione, considerato che già non si possono celebrare i funerali in Chiesa e ci sono restrizioni per l'accesso ai forni crematori. Evitiamo polemiche e sciacallaggi".  

La nota di EFI

"Abbiamo avuto rassicurazioni da parte del Comune di Napoli che non verrà negato l'accesso al cimitero per quelli che vogliono deporre le ceneri dei loro cari. Piuttosto, esiste un invito al buon senso e all'evitare gli assembramenti che parte dei funzionari del Comune dopo che in queste ore hanno visto in ciò un possibile rischio per la salute collettiva". Lo afferma Gennaro Tammaro, di EFI.

"Quando è trapelata l'indiscrezione abbiamo subito chiesto, attraverso i nostri canali, chiarimenti ai funzionari del Comune che ci hanno garantito che non saranno prese iniziative in tal senso, ma che invitavano in ogni caso a svolgere le operazioni nel rispetto di tutte le indicazioni centrali legate al contenimento dell'epidemia Covid e, dove possibile, rinviarle".

"Il culto - spiega Tammaro - della cremazione è ormai a tutti gli effetti equiparato alla sepoltura, quindi questa scelta è una scelta di responsabilità nei confronti di chi sceglie questa modalità di addio. Non tener conto di queste istanze sarebbe irrispettoso. Dal nostro canto, le agenzie si sono già attrezzate per garantire l'estremo commiato anche utilizzando gli strumenti tecnologici a nostra disposizione".

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