Ha vinto la causa, ma l'Inps non dà la pensione alla figlia disabile
Francesca ha una malattia degenerativa che le sta distruggendo il cervello e ha bisogno di continua assistenza, terapie e medicine. Il papà annuncia che si rivolgerà a Mattarella
Nicola Ponticiello è un professionista napoletano che assiste la figlia disabile, affetta da una grave forma di encefalopatia cronica: a causa della patologia cerebrale, incurabile e degenerativa, la sua Francesca è del tutto non autosufficiente.
Rimasto vedovo, in considerazione delle sue ridotte possibilità, su cui hanno inciso anche pandemia e crisi economica, decisamente non sufficienti a fronteggiare le ingenti spese necessarie per Francesca, tra medici, terapie e assistenza h24, Nicola Ponticiello aveva fatto domanda all'Inps di pensione di reversibilità per la figlia disabile. Anche se aveva evidenziato la gravità della situazione, l'Inps però continuava a non lavorare la domanda: per questo il professionista aveva deciso di fare ricorso e si era rivolto all'avvocato Gianni Rubinacci.
E' ormai trascorso circa un anno da quando il Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso del papà di Francesca. La sentenza è stata ritualmente notificata all'Inps, sono state inviate decine di pec e Ponticiello, come è riportato in una nota, è andato più volte negli uffici per ottenere la liquidazione della pensione ma, paradossalmente, nonostante tutta l’attività svolta, la pratica non è mai stata lavorata. "Senza un ulteriore intervento assistenziale di natura economica, rischio di non poter più garantire a mia figlia l'assistenza che le serve", dice Ponticiello nella nota, annunciando che scriverà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell'ultimo disperato tentativo di veder riconosciuto il diritto di sua figlia.