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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Quartiere a luci rosse, cattolici chiedono dimissioni de Magistris

La Comunità Papa Giovanni XXIII, che da oltre 30 anni si occupa di recuperare le vittime di prostituzione, si dice "inorridita dalle dichiarazioni del Sindaco di Napoli, sul proposito di creare una zona destinata al meretricio"

La Comunità Papa Giovanni XXIII, che da oltre 30 anni si occupa di recuperare le vittime di prostituzione e di tratta, si dice "inorridita dalle dichiarazioni di un ex magistrato, l'attuale Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, sul proposito di creare a Napoli una zona a luci rosse appositamente destinata al meretricio''.

La Comunità, fondata da don Oreste Benzi, chiede al Sindaco di Napoli di ''dimettersi perchè il primo cittadino di una grande città che ogni giorno, grazie alle Forze dell'Ordine, lotta per la legalità e per debellare ogni genere di crimine, non può, a cuor leggero, non sapere che le giovani prostitute, per la maggior parte straniere, sono gestite dai vari racket della prostituzione. I napoletani, partendo dai cattolici, dovrebbero ribellarsi dinanzi a chi si preoccupa di come soddisfare gli istinti dei maschi, piuttosto che mettersi dalla parte dei più deboli e dei più poveri della città e tra questi anche delle schiave del sesso. Il Sindaco dovrebbe preoccuparsi delle tante persone che vivono in stato di grande poverta', disoccupazione e che non hanno la possibilita' di arrivare alla fine del mese''.

''Restiamo sconcertati - si legge ancora nella nota - dalle dichiarazioni profuse a favore dei clienti, che sono i primi responsabili di questo turpe mercato. In Europa, infatti, la Svezia e la Norvegia già puniscono il cliente con una precisa normativa, mentre la Francia e la Danimarca si stanno orientando in questo senso. Il Sindaco di Napoli dovrebbe mettere in atto tutte le ordinanze già sperimentate da tanti altri suoi colleghi, per impedire e scoraggiare la compravendita del corpo umano per fini sessuali''.

"Napoli, - conclude la Comunità Papa Giovanni XXIII - non ha di certo bisogno della creazione di un nuovo "quartiere Bronx" e di diventare la "città della prostituzione", bensì di una rinnovata cultura del rispetto umano, della legalità e della solidarietà. Chiediamo, perciò, a tutte le istituzioni, i politici, il mondo cattolico e le tante persone che ogni giorno spendono la propria vita per la liberazione delle donne schiavizzate, di far sentire la loro voce di diniego di fronte a questa scellerata proposta''. (Asca)

 

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